Convocato per il 31 maggio il Tavolo verde con le organizzazioni agricole: lo presiede Alessandro Galella (che ora è semplice cittadino)!

di Angelomauro Calza

La lettera di convocazine del Tavolo Verde

Chiariamolo subito: Alessandro Galella non c’entra. E chiariamo che non c’entra nemmeno il Direttore generale per le politiche agricole, alimentari e forestali della Regione: si sono attenuti a un chiarimento ricevuto il 21 maggio. Sì, quel chiarimento che abbiamo provveduto… a chiarire il 24 maggio (quindi probabile che non si sia avuto il tempo di leggerlo, ilnostro, vista la concomitanza dell’invio della convocazione, ma poi perchè dare retta a noi e non all’Ufficio di Gabinetto del presidente? ubi maior… può darsi che sbagliamo noi). E’ vero che venerdì scorso Galella era ancora in carica, che è decaduto il giorno dopo (e comunque che il giorno dopo ci sarebbe stata la proclamazine lo sapevano tutti), ma nessuna rettifica alla convocazione che vi diciamo appresso? Quel chiarimento dice che la Giunta regionale resta in carica fino alla nomina del nuovo esecutivo. Secondo noi non è così e  abbiamo chiarito che lo Statuto della Regione Basilicata è ancora più chiaro: La Giunta decade alla proclamazione del nuovo Presidente da parte della Corte d’Appello. Insomma, più o meno dal mezzogiorno di sabato 25 maggio Cosimo Latronico, Dina Sileo, Francesco Fanelli, Michele Casino e Alessandro Galella non sono più assessori regionali, ma semplici cittadini. Alcuni, sì, rieletti in Consiglio regionale, ma di sicuro non più assessori ( leggete qua i chiarimenti in merito). Allora, se questo è, come fa la Regione a convocare per il 31 maggio alle 10 il Tavolo verde con Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri al Quarto piano della Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per discutere dello stato di avanzamento e risultati del Progetto no-oil Agri-Hub Basilicata e della creazione della filiera agricola, oltre alle varie ed eventuali di prassi “presieduto dall’assessore Galella” (così sta scritto in calce alla convocazione)? Ci sarà davvero lui, Galella, a presiedere?

Galella mostra uno splendido tartufo bianco lucano

Oh, che Bardi ancora non ci risulta abbia ri-nominato la Giunta! O forse lo ha fatto e non lo sappiamo? Ovvio, la Regione ai tavoli può invitare chi vuole, quindi anche Galella, ma di certo non come assessore! E se dal tavolo verde dovesse venir fuori l’adozione di provvedimenti straordinari? Chi si impegna? Forse sbagliamo, ma le decisioni amministrative dei dirigenti sono legittime se rientrano nella loro competenza, naturalmente tenendo conto che assente la giunta sono decisioni per “affari correnti”, quindi come si fa nel caso in cui dal tavolo dovessero emergere necessità particolari, al di fuori della normale amministrazione?

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi

E le Associazioni invitate lo sanno che se le cose stanno così da quel tavolo nulla potrà essere determinato se non c’è la figura istituzionale che assume impegni? Non è che poi le Organizzazioni invitate si sentono prese in giro e attaccano con ogni mezzo di comunicazione la Regione? Non può funzionare un siffatto Tavolo verde. Un po’ come il tavolo verde di un biliardo per giocare all’italiana con i giocatori che battono sulle biglie numerate dell’Americana: non ci sono le buche! Non puoi imbucarle, hai voglia a colpirle in eterno! Così non puoi giocarci! Certo, le cose cambierebbero e anche di molto (prima soluzione) se a presiedere il tavolo fosse Bardi in persona, ma al momento nessuna comunicazione in tal senso è stata inviata. Oh, poi ci sta anche una seconda possibilità: che Bardi rinomini Alessandro Galella Assessore all’agricoltura prima del Tavolo verde… Ma appare difficilissimo! Questo articolo può sembrare un appiglio per muovere critiche gratuite alla Regione: certo, potrebbe essere. Potrebbe se non fosse che chi scrive non ha interesse alcuno in tal senso, mentre ha a cuore gli amici e tra questi gli ex assessori che sicuramente da sabato non utilizzano più auto blu e autisti della Regione, per esempio, perché consci che farlo potrebbe configurare fastidi e antipatie. Vabbè, facciamoci una risata sopra: errare humanum est (ma pure a Ovest non scherzano!).

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