Gaffe del rappresentante di Italia Viva in Consiglio regionale: Luca Braia critica l’ultima Ordinanza di Bardi senza tener conto che il DPCM del 17 maggio sopprimeva tutti i precedenti provvedimenti, e quindi… a tartufi si può andare su tutto il territorio regionale, senza limitazione alcuna

 

di Angelomauro Calza

 

La fretta spesso fa nascere i gattarielli cecati. Essì, attribuiamola alla fretta la enorme gaffe che ha commesso il consigliere regionale di Italia Viva Luca Braia. Solo la fretta di recitare il ruolo di oppositore della Giunta Bardi. Il suo copione prevedeva forse di aspettare l’emissione della Ordinanza sulla Fase 2, lanciare immediatamente su Facebook la dura e violenta critica che ha quasi messo in crisi l’Esecutivo per la sua virulenza e per la fondatezza delle ragioni esposte? Magari non aspettava altro per poter finalmente pochi minuti dopo, assolte le abluzioni, andare a dormire tranquillo?

Il posto di Braia su Facebook intorno alla mezzanotte di domenica, 17 maggio

Si è forse addormentato contento per di aver acceso una miccia destinata a far discutere? Contento che Bardi e la sua Giunta avrebbero avuto gli incubi perché accusati di aver vietato al popolo tartufaio lucano di potere andare a tartufi dove si vuole sul territorio regionale? E perchè a caccia  di cinghiali sì e i tartufi no? (Cazzarola, è vero! sono simili! Non me n’ero mai accorto, ma mò che mi ci ha fatto pensare…)

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Essì, attribuiamolo a questo l’enorme scivolone di cui è stato vittima. Alla fretta. Scherzavamo ieri sull’oggetto della critica, sul fatto che i tartufi non sono poi così importanti, o almeno tanto importanti da farne argomento di discussione politica primario rispetto ad altre questioni ben più meritevoli in questo momento di gestione dell’emergenza (ma forse sbagliamo noi: sono davvero importantissimi).

Anche noi però abbiamo commesso un mezzo scivolone: anche noi per la fretta e per la stranezza dell’azione politica di opposizione intrapresa da Braia abbiamo guardato il dito che indica la Luna e non la Luna. Non ci siamo resi conto, nell’immediatezza, che di ben più gravi entità è stato lo scivolone di Braia. Siamo certi che lui continua con la sua ironia, non possiamo assolutamente pensare – come non pensiamo – che non abbia letto e ben compreso l’Ordinanza: sarebbe fatto grave per un amministratore regionale navigato, attento e preparato come lui. Essì, perché leggendo con attenzione e rileggendo con ulteriore attenzione l’ultima Ordinanza-Bardi, ci siamo resi conto che Braia “ha abbraiato, ma non ha morso”, e per di più “ha abbraiato alla Luna”: l’ultimo atto non vieta alcunchè. Perché? Ripercorriamo brevemente le tappe della questione tartufo, meglio conosciuta come “scorzone impossible”. Non essendo esperti amministratori speriamo di riuscire a rendere chiara la questione.

la vignetta di Mario Bochicchio

la vignetta di Mario Bochicchio

Il DPCM del26 aprile 2020, all’art 1, consentiva gli spostamenti solo per comprovate ragioni lavorative, per situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, all’interno della regione. Tra le ragioni ammesse e autorizzate di lavoro, in base alle attività lavorative non sospese, rientrava il codice Ateco 02, che ricomprende le attività di silvicoltura ed utilizzo delle aree forestali, tra cui la raccolta e coltivazione di prodotti selvatici (funghi, tartufi, bacche , ghiande, etc- codice Ateco 02.30.00);

Quindi, interpretando le attività professionali autorizzate l’attività amatoriale della raccolta di tartufi e altro, benché vi fosse il divieto di spostarsi nel perimetro regionale se non per i motivi di lavoro, stato di necessità, salute, nel limite del proprio comune o del comune limitrofo era autorizzata, seppur chiaramente era ai limiti dell’applicazione del DPCM del 26 aprile (ecco quindi la limitazione territoriale di cui parla Braia).

Il nuovo DPCM 17 maggio 2020, non dispone più divieti di spostamento precisi, ne’ elenca i Codici Ateco delle attività economiche consentite; e, contestualmente, perdono quindi efficacia le disposizioni delle ordinanze regionali adottate sulla base del precedente DPCM, quello del 26 aprile 2020, in quanto questo è stato soppresso dal nuovo. Pertanto, e conseguentemente, sono consentite le attività economiche codice Ateco 02, non c’è più il vincolo sugli spostamenti all’interno della regione, sono cessate le misure restrittive disposte dalle precedenti ordinanze e l’attività motoria è libera come le attività amatoriali pure; resta in essere solo la quarantena per chi entra in Regione senza motivi precisi. Se questo è (come è). Cosa è successo allora?

Un cercatore di tartufi con il suo cane

Un cercatore di tartufi con il suo cane

Il Consigliere Braia non ha saputo interpretare i nuovi provvedimenti del Governo e della Regione? Non li ha letti bene? E’ solo pretestuosa come dicevamo ieri (e quindi continua la recita di Italia Viva dell’obbligatoria finta opposizione)? Era tanta la fretta di apparire con un duro giudizio da fargli perdere di vista il fatto che il nuovo decreto sopprimeva il precedente e quindi ha postato una fesseria? Ma allora se ai nostri Consiglieri regionali capitano queste cose in momenti topici, quando l’attenzione è più alta, come interpretano leggi e decreti nei momenti di calma piatta? Ci possiamo fidare?  Ci si dice che non possiamo andare a tartufi, spingendoci nella disperazione più profonda e invece è l’esatto contrario? Noi che abbiamo riletto l’Ordinanza abbiamo in estrema sintesi capito che si possono raccogliere tartufi, funghi, ghiande e asparagi; a meno che, in caso di risalita della curva epidemiologica da Covid, non occorrerà adottare nuovamente misure più restrittive o derogatorie al DOCM del 17 maggio 2020 ( i cui effetti – lo ricordiamo – cessano il 14 giugno, e ne arriverà un’altro), e quindi si potrebbe tornare, se del caso, previa comunicazione al Ministro della salute, a raccogliere tartufi solo … nel proprio giardino di dimora abituale, residenza o domicilio, che speriamo vivamente non siano i banchi del Consiglio regionale, perché lì pare sia facile scambiare i tartufi con i cinghiali, e se i cinghiali si irritano…so dolori!

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