Tra le indiscrezioni sui nomi dei possibili candidati del Centrosinistra spunta quello del Soprintendente lucano degli Scavi di Pompei. Fuori gioco tutti quelli sino ad oggi nominati

 

di Angelomauro Calza

Chiariamo subito: nessuno dei nomi sino ad ora  strillati sui giornali come possibile e probabile candidato alla Presidenza della Regione Basilicata per il Centrosinistra sarà poi realmente candidato. E nemmeno quelli del Centrodestra. Sono sostanzialmente nomi utilizzati come “arma di distrazione dei massa”, fatti girare ad arte per sottrarre le attenzioni dai ragionamenti concreti, reali. Un gioco. Un gioco cui Angelomà per primo non si è sottratto, organizzando addirittura un sondaggio tra i suoi lettori, né si sottrarrà. Intanto però si comincia a entrare nel vivo, febbraio si avvicina e urge, per il centrodestra e per il centrosinistra, dare un indirizzo preciso all’elettorato (sì, febbraio. Perché? C’è veramente chi crede ancora che non venga emanato un decreto che sposti in avanti la data delle elezioni, rispetto al termine del 20 gennaio? Ad Angelomà risulta che al Viminale si stia ragionando in questo

Piergiorgio Quarto

Piergiorgio Quarto

senso, e lo ha scritto più volte sin dal 18 agosto). I nomi che leggeremo domani sui giornali (si sta scrivendo alle 22 del 18 ottobre ndr) saranno l’ennesimo elenco non di “nomi da bruciare”, ma di “nomi che accendono il fuoco”, che “mettono zella”, che servono a far scrivere e parlare di quel che più interessa alla gente: il nome, il pettegolezzo, la ricerca della pecca in ogni nome.

Essì, che tanto i programmi qua sono più o meno tutti uguali, le promesse legittime e trasparenti pure, gli intenti dichiarati altrettanto, le rotonde a Potenza ormai sono in funzione: di che cacchio dovremmo parlare? Proviamo allora a “spiegare” qualche nome che circola, a verificare come sia venuto fuori, utilizzando il solito metodo: la maldicenza, il malpensiero, il dubbio. Tralasciamo per ora quanto riguarda il Centrodestra, in attesa degli sviluppi della riunione convocata per domani sera (oggi per chi legge), e vediamo cosa accade dall’altro lato, nel Centrosinistra. Piergiorgio Quarto: venuto fuori soprattutto utilizzando la visibilità del momento. Mò, dico io, uno può pure essere altruista e decidere di lasciare il certo per l’incerto, una Presidenza che vale tanto, come quella della Coldiretti, per una candidatura ad un ruolo impegnativo tutt’altro che blindata, ma l’altruismo e la voglia di mettersi in gioco sono una cosa, essere fessi no: da che mondo è mondo, uno prima si candida, e poi, se viene eletto, si dimette da quel che era prima. E che facciamo se va male? Perdiamo uva, acini e panaro? Certamente no.

Enzo Cursio

Enzo Cursio

E allora può essere che Quarto si sia dimesso da Presidente della Coldiretti per un normale avvicendamento (dopo 15 anni era arrivata pure l’ora di un minimo di cambiamento ai vertici dell’organizzazione, o no?)? E può essere che ha giustificato il suo atto con una sua presunta e ventilata candidatura a Governatore, mentre in realtà ha agito con una “spinta” fatta anche di garanzie altre, dei vertici nazionali della sua organizzazione, interessata ad avere una presenza diretta nello scenario istituzionale? E chi lo sa? Però… pot’esse! Il secondo nome che probabilmente leggerete domani è stato quasi sicuramente fatto circolare dallo stesso, interessato ad apparire più che mai: dopo la spaparanzata mediatica della candidatura al Nobel per la Pace, ecco a voi il futuro nuovo Governatore della Regione: Enzo Cursio! …ma per carità, Enzo è un amico e a me l’ironia piace, ma quando è troppo è troppo…

luigi bradascio

luigi bradascio

Luigi Bradascio: niente da eccepire. Qualità, sostanza, preparazione, vicinanza al mondo economico sanitario, esperienza, sono tutte sue indiscutibili doti, ma la debolezza sta nel fatto che si è dimesso appena un anno fa da Consigliere regionale, il suo nome è venuto fuori troppo presto ed è stato indicato da Progetto Popolare nell’immediatezza della presentazione del nuovo soggetto politico. Tempi troppo brevi per non far pensare ad una congegnata strategia mirante più che altro a mettere sotto pressione gli alleati del PD perché stringano i tempi e propongano il loro candidato ancora misterioso, e magari per non far torto a nessuno decidano di valutare meglio la “soluzione primarie”.

Maria Pisani

Maria Pisani, portavoce nazionale PSI

Veniamo alle donne. La socialista Maria Pisani poteva essere un nome spendibile in chiave rosa all’interno del centrosinistra da parte dei socialisti, ma la recentissima discussione sui media con il segretario regionale Livio Valvano, che l’ha accusata anche di non conoscere la realtà lucana, va a minare probabilmente financo una sua possibile semplice candidatura al Consiglio regionale.

La dea della fragole, Carmela Suriano è anch’essa un nome spendibile, certo, e anche di qualità, ma la sua debolezza sta probabilmente nel fatto che è da sempre uno dei nomi conclamati e mai nascosti suggeriti da Piero Lacorazza: accetterà il PD di cedere e candidare l’imprenditrice del Metapontino proposta da chi da sempre è stato dichiaratamente avversario dell’attuale maggioranza Dem? E così, partendo sempre da Lacorazza, veniamo all’ultimo – solo in ordine di tempo – nome che viene attribuito quale possibile candidato del centrosinistra in quota Partito Democratico,

carmela suriano

carmela suriano

il Soprintendente degli Scavi di Pompei, Massimo Osanna. Uomo di cultura, di grande autorevolezza e indubbiamente super partes rispetto agli schieramenti del centrosinistra (venosino, fratello di Roccaldo sicuramente con un passato tra le fila di Forza Italia ndr). Come vien fuori questo nome? Come nasce l’indiscrezione giornalistica? Angelomà aveva drizzato gli occhi e le orecchie sin dal 23 settembre, quando nella mattinata, scorrendo i tweet, si è ritrovato a leggerne uno delle 02:12 della notte appena trascorsa (vedi foto): era di Piero Lacorazza che in riferimento alla trasmissione “Ulisse” trasmessa dalla Rai la sera precedente e dedicata agli Scavi di Pompei, ha twittato :”#BASILICATAPRIMA il mio sabato sera è passato in compagnia di Alberto Angela che ha raccontato gli ultimi giorni di Pompei. Senti il profumo lucano pensando che un nostro corregionale, Massimo Osanna, è…”

il tweet di Lacorazza

il tweet di Lacorazza

il Soprintendente Massimo Osanna

il Soprintendente Massimo Osanna

Il tweet rimanda a un post su Facebook, dove si spiega che “è il soprintendente di uno dei più grandi giacimenti culturali del mondo”, ma quel “sentire il profumo lucano”… aveva acceso una lampadina, tanto da far conservare lo screenshot di quel tweet di cui mi ero proprio dimenticato. Me ne sono ricordato poi l’altro giorno, quando il professor Massimo Osanna su tutte le televisioni parlava della scritta ritrovata su un muro a Pompei, di una grande scoperta che rimette in gioco la vera data dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., spostandola dal 24 agosto, come raccontato fino a ier l’altro da Plinio il Giovane, al 24 di ottobre, come parrebbe invece dalla iscrizione su un muro. Uno spostamento in avanti di due mesi. Proprio come la data delle elezioni in Basilicata: da novembre a gennaio (febbraio…) sono “almeno” due mesi giusti giusti. Ma ci sarà Massimo Osanna da votare o no? Boh? Forse, tra duemila anni, qualcuno ritroverà un manifestino elettorale del 2019 che svelerà il mistero.