Il parlamentare, ex Governatore lucano, interviene sul tema del nosocomio e della riforma della sanità lucana dopo le dichiarazioni del Consigliere regionale. La chiosa: a Sant’arcangelo sostengo il candidato a sindaco Salvatore Lagrotta

di Angelomauro Calza

Onorevole mi diceva che quando ha letto l’intervista rilasciata domenica ad Angeloma dal consigliere regionale Franco Piro di un Ospedale che intende mettersi al servizio non solo dell’Area Sud della Basilicata, ma anche di territori campani e calabresi, ha sorriso. Perché?

L'on.Vito De Filippo

L’on.Vito De Filippo

Ho sorriso perché la funzione di quell’ospedale è esattamente questa.

Che il Consigliere Piro riesca a mettere attorno a un tavolo la Presidente della Calabria e il Presidente della Campania, che è una azione che potrebbe essere sicuramente meritoria, conoscendo le dinamiche e anche gli interessi di quelle regioni la vedo una prospettiva abbastanza complicata, abbastanza difficile che l’Ospedale debba svolgere una attività di area vasta non c’è dubbio che sia quella la prospettiva. E ho sorriso perché queste azioni prevedono e pretendono livelli alti di concertazione, di coordinamento, di accreditamento e anche di autorevolezza che con tutto il rispetto in questa fase non registro nella vita della nostra regione.

Per le cariche che ha ricoperto negli ultimi vent’anni a livello politico amministrativo, lei è uno che di sanità qualcosina dovrebbe saperne e capirne. Cosa pensa della bozza di riforma del sistema sanitario regionale? Si è fatto una idea? Cosa ha da dire nel merito?

Sì. Ho letto la bozza. Leggo le dichiarazioni di tanti rappresentanti della maggioranza, conosco quello che si sta facendo a livello nazionale in termini di investimenti in sanità sia sul fronte delle infrastrutture che del personale. Questi tre ingredienti mi portano a fare questa riflessione. I rappresentanti della maggioranza, per ognuno degli ospedali che visitano, oppure per ognuna delle aree di cui si sentono più rappresentanti, lanciano straordinarie prospettive, anche di grandezza. Leone riaprirà il punto nascita a Villa D’Agri, Piro farà diventare l’ospedale di Lagonegro un ospedale interregionale, a Policoro non sono mancate le magnifiche sorti progressive anche di quell’ospedale. La verità è che serve, come sempre in sanità, un’organizzazione gerarchico-funzionale della rete degli ospedali con una grande attività di investimento da fare soprattutto nel territorio.  Rispetto ai precedenti anni oggi siamo in una condizione di assoluto vantaggio perché mai come in questi anni ci saranno più soldi sul fondo sanitario nazionale e quindi anche sul fo

il Consigliere regionale Franco Piro

ndo sanitario regionale, mai come in questi anni tutti i limiti e il blocco del turn-over delle assunzioni sono stati dopo la fase Covid ampiamente superati e non ci sono quasi più limiti. Quindi gli infermieri di comunità, gli infermieri di famiglia evi dicendo: il territorio può essere infrastrutturato. Alla luce di queste grandi novità nazionali io mi aspetto che una regione, la Basilicata, che, al di là delle battute che si possono fare in politica, fino a qualche anno fa era l’unica regione del sud a non avere avuto mai un commissariamento in sanità, aveva i conti in ordine, eravamo configurati nel territorio più virtuoso del Mezzogiorno, cosa che non è accaduta in Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Campania, Abruzzo.

Tornando allora a Lagonegro, dovendo scegliere tra il costruire un nuovo ospedale oppure ampliare ristrutturandolo quello già esistente come dovrebbe accadere, Lei cosa avrebbe preferito?

il plastico dell’Ospedale di Lagonegro così come progettato

Noi avevamo scelto la strada della costruzione di un nuovo ospedale, poi c’è stato come spesso accade nei lavori pubblici nel nostro Paese, un’intricata storia burocratica su quell’appalto che negli ultimi sette o otto anni, non essendo più in Regione, non ho potuto seguire nei dettagli. Sicuramente ci sono state molte risorse a disposizione di quella struttura ospedaliera che si possono utilizzare nel migliore dei modi, quindi i tecnici possono dare i consigli giusti. Io posso solo ricordare che aggiunsi quando stavo in Regione, e ci sono documenti che lo dimostrano, risorse integrative a quelle che venivano dall’ex art.20, della legge nazionale per gli investimenti sanitari, che derivavano dalla forza che il bilancio Regionale aveva soprattutto in ragione delle royalties del petrolio.

A Sant’Arcangelo si vota, come è la situazione? L’onorevole De Filippo chi appoggia?

Mi sono dato da fare insieme a tantissimi professionisti, cittadini e associazioni di Sant’Arcangelo, per mettere insieme una lista civica che possa dare un giusto ruolo a un comune che è il più grande della Val d’Agri e che negli ultimi anni è piuttosto emarginato nella dinamica territoriale. Questa aggregazione fatta da persone anche indipendenti, al di là dei partiti politici, sarà guidata da un giovane ingegnere che è Salvatore Lagrotta.