Il Pd lucano subisce lo smacco del commissariamento nonostante gli autorevoli suoi rappresentanti da sempre nelle Istituzioni che contano: da Verona arriva Gianni Dal Moro. In Basilicata non vale in questo caso la regola lettiana “Non possiamo essere quelli con uomini al comando e donne vice, quando va bene”.

di Angelomauro Calza

Sembrava cosa già scritta: il PD lucano avrebbe dovuto riunirsi in tempi non eccessivamente lunghi per eleggere il suo nuovo Segretario regionale, darsi una guida dopo mesi di volo cieco trascorsi con inserito il pilota automatico. Essì, cosa già scritta, prima che venisse… Letta!

Enrico Letta

Il neo Segretario nazionale ha in buona sostanza dato una sonora sberla al Partito Democratico lucano, Che se non ha porto l’alta guancia, poco è mancato che si girasse lui per prenderne un’altra all’altro lato. Ma come? Letta commissaria il partito in una regione che ha sempre espresso ed esprime autorevoli rappresentanti in seno alle Istituzioni regionali e nazionali? Beh, certo, dopotutto se non si è riusciti a individuare un segretario regionale sin dall’indomani della sconfitta alle elezioni regionali, quando Mario Polese si dimise, di sicuro non è perché solo Polese poteva, doveva e/o sapeva fare il Segretario!

l’on. Gianni Dal Moro, neo commissario del PD lucano

E’ uno smacco duro da digerire che dopo quasi due anni arrivi un commissario per pilotare un aereo senza comandante, un partito come il PD: è in crisi, ma non è l’Alitalia, cribbio! Non dimentichiamo che il partito dell’indimenticato Antonio Luongo ha espresso ed esprime ancora rappresentanze nelle più alte istituzioni, tutta gente del calibro di Salvatore Margiotta, Vito De Filippo, Giampaolo D’Andrea, Marcello Pittella e Roberto Cifarelli, che vanta il responsabile dell’Organizzazione del partito al Sud, Piero Lacorazza, in passato Presidente del Consiglio regionale e della Provincia di Potenza, e che per anni ha vantato non solo il Presidente Emilio Colombo, ma anche un Vice Presidente del Parlamento europeo come Gianni Pittella, un sindaco-Presidente della Provincia-Presidente del Consiglio regionale come Vito Santarsiero, e poi i vari Boccia, Di Mauro, Potenza, Adduce, Chiurazzi, Restaino… Insomma, tutta gente che fino a qualche tempo fa “era la Basilicata”, non solo un partito della Basilicata! Gente che aveva dato una identità precisa al centrosinistra grazie al loro essere nel PD e sentirlo fino al punto non solo di incarnarne l’identità, ma di contribuire in modo sostanzioso e sostanziale a dargliela, un’identità!

Maura Locantore con Mario Polese

Maura Locantore, segretaria provinciale del PD, con Mario Polese quando ancora non sapeva di essere l’ultimo segretario regionale del PD di Basilicata

Questo a dire che passi che la Lega abbia nominato un Commissario in Basilicata: è un partito sostanzialmente ancora giovane, non ha ancora radici ben piantate nell’humus politico-amministrativo lucano, e passi che accada per gli stessi motivi anche per i Cinquestelle, ma che accada per il Partito Democratico no! E quindi qualcosa che non va deve esserci per forza, se è vero quanto affermato da Gianni Del Moro (del quale pensiamo ogni bene e del quale non mettiamo in dubbio saperi, capacità e buona fede, sia chiaro), il neo commissario nominato da Letta, che nel comunicato che annunciava la sua nomina ha svelato: “La richiesta mi era già stata fatta dal Segretario Zingaretti. Ho provato a resistere ma ad Enrico non potevo dire di no!”. Azz! Persino Zingaretti si era accorto allora che qualcosa non andava? E’ quanto dire! Certo, la battuta è forzosa e forzata, ma questo “qualcosa che non va” deve essere anche qualcosa di talmente delicato che il commissario arriva addirittura dal Nord, quando persino la Lega ne ha nominato uno pugliese! Eccheè? Ne mancavano uomini qua in Basilicata? O al Sud? Certo, non De Filippo, ma solo per pura questione di opportunità: si sa che da sempre è stato molto legato all’Enrico nipote del Letta fedelissimo di Berlusconi, e per di più è ritornato sostanzialmente da poco nel PD, quando si è ravveduto dopo un breve periodo trascorso là dove osano le aquile, con i guastatori di Rignano: una sua nomina avrebbe prodotto sicuramente molti malumori. E poi che si fa? Un parlamentare segretario? Una nomina simil-meloniana? No, non può essere. E allora perché non Piero Lacorazza?

Il segretario provinciale PD di Matera, Claudio Scarnato

O si vuole far credere che una persona capace di riorganizzare il PD in una macroarea geografica, peraltro con un tessuto sociale complicato, il Sud, non è in grado di guidare una segretaria regionale in Basilicata? Lo ha già fatto? Evvabbè, e allora Claudio Scarnato di Matera? Sta lavorando da mesi da segretario provinciale senza conforto regionale alcuno, giovane, belle premesse per una giovane promessa… E le donne? Ma come? Letta scatena un putiferio per riuscire ad ottenere che i due capogruppo di Camera e Senato siano donne e poi in Basilicata, dove una donna c’è, e risponde al nome di Maura Locantore che sta reggendo il partito in provincia di Potenza, da tempo e – dicono molti PD – anche bene, la regola non vale? Quale migliore occasione per Letta di unire il suo nome a quello delle due capogruppo di Camera e Senato sostenendo che anche in Basilicata deve essere valorizzata una donna? O non entra nelle simpatie dei maschietti locali? Se così fosse allora Letta in questo caso li avrà ascoltati questi maschietti, o no? Che fine ha fatto il suo credo “Non posso immaginare che nel nostro partito ci siano solo volti maschili al vertice. Non possiamo essere quelli con uomini al comando e donne vice, quando va bene. Servono leadership mischiate”? E allora perchè in Basilicata, patria dei famosi raskatielli di “mischigli” non si è “mischiato” niente? Vuoi vedere allora, se così è, che la nomina del commissario è stata concordata con i leader locali? No, non alcuni: tutti. Essì, perchè in tutto questo, può essere che all’annuncio che il PD lucano è stato affidato al commissario Del Moro, un non lucano, nessuno degli autorevoli rappresentanti del PD regionale abbia espresso un sussulto, una obiezione? Nessuno obietta, che per la proprietà transitiva significa tutti d’accordo. O non è così? Qualcuno la spieghi questa cosa agli iscritti e simpatizzanti PD di Basilicata!

l’on. Antonio Luongo, che fu anche segretario regionale del PD

Essì, perchèagli occhi della gente (tutta)  questo vuol dire solo una cosa che scrivo e che attendo venga smentita: sono talmente tanti i veti incrociati che alla fine, come diceva Frassica, “muoia Sansone con tutti i filibustieri!”: purchè il segretario non sia uno dei vostri, mi sta bene che non sia neanche uno dei miei! Del Moro nel suo messaggio al popolo PD lucano si presenta con il racconto di un amarcord che poteva risparmiarsi: “il mio primo giorno da deputato uscito la sera dalla Camera dei Deputati in ora tarda entrai in un ristorante di Roma e incontrai dentro il locale un signore che riconoscendomi mi disse: “è sempre una bella impressione quando si entra nell’aula della Camera dei Deputati per la prima volta, se vuoi mangia con me che ti aiuto a capire il Palazzo”. Finimmo alle due di notte. Si chiamava Antonio Luongo deputato della Basilicata già segretario regionale del Pd scomparso troppo presto. Arrivo in Basilicata, umilmente, partendo da Antonio, dalla sua passione e dalla sua intelligenza politica” … Beh, caro Del Moro, caro Letta, se Antonio Luongo fosse ancora tra noi il piede sul suolo lucano lo avreste messo solo come ospiti, senz’altro molto graditi (proprio perché ospiti non stanziali) e a ricevervi ci sarebbe stato il segretario lucano del PD. Chi? Di certo non un commissario paracadutato dal Nord.

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