I dati numerici ed i nuovi fenomeni dell’Emigrazione italiana nel Mondo, sono stati al centro delle riflessioni che il Rapporto Migrantes 2019, presentato a Roma, ha voluto fare alla presenza di rappresentanti istituzionali,tra cui il Ministro Provenzano e di esperti di analisi della mobilità italiana.
“I dati nazionali incrociati con quelli relativi alla mobilità dei Lucani – ha rilevato Luigi Scaglione Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e componente della Conferenza Stato/Regioni/CGIE, intervenuto al Convegno romano – segnano nuovi elementi su cui riflettere rispetto ai soli singoli dati sulle migrazioni.

I dati del 2019 dicono che sono circa 5.300.000 gli italiani all’estero. Percentuale di italiani pari a quella degli stranieri che vivono in Italia 8/9%; eppure dei nostri emigrati italiani se ne parla meno. E i dati Lucani in fondo ne sono lo specchio fedele.
Sono 1066 le partenze ufficiali dalla Basilicata, pari allo 0,8% di quelle italiane su un totale di 128.583 italiane con percentuali elevate da Lombardia, Veneto, Sicilia e Lazio in testa alla speciale classifica.

gigi scaglione

gigi scaglione

Il dato incontrovertibile – spiega Scaglione – è che non si può fare nessuna retorica sui cervelli in fuga anche rispetto a numeri precisi che non abbiamo, superando il contesto geografico, atteso che il dato parla di giovani Lucani di alta scolarizzazione.
La mobilità in fondo, come ha rilevato il Ministro Provenzano, è come uno specchio nel quale vedere le nuove forme di ricerca di lavoro e di successo ma anche di speranza nuova per sfuggire anche ad ingiustizie”.
Più nel dettaglio, il totale dei dati dice che i Lucani residenti all’estero sono 130.719, pari al 2,5% degli italiani nel Mondo, iscritti all’Aire.
Piuttosto “C’è un costo sociale con una perdita di 30 miliardi del Mezzogiorno con la partenza di laureati (dal Sud circa il 40% di giovani nel 2017 si è iscritto ad Atenei del Centro Nord) in particolare, su cui lavorare per coltivare aspirazioni e ricerca di opportunità di lavoro di qualità che ci fa capire che non fare retorica significa provare ad evidenziare la mancanza di circolarità e la mancanza di capacità di attrarre e di integrare”.
Nei numeri dell’Emigrazione Lucana, in testa percentualmente il Comune di Castelgrande con i suoi 1378 iscritti all’Aire pari al 154% di incidenza rispetto alla popolazione residente, seguito da Montemurro con i suoi 1617 pari al 136,9% e Pescopagano con 2015 emigrati iscritti pari al 110,8%.
In assoluto Marsico Nuovo ha 3175 iscritti all’Aire, San Fele 3029 e Oppido Lucano con 2599, Satriano di Lucania 2242.
L’ America centro meridionale raccoglie il 48,2% di Lucani, l’Europa il 43,9%.
Ora c’è da riflettere sulla necessità di “rimuovere il linguaggio d’odio per rendere omaggio ai nostri padri e le offese ricevute ed affrontare seriamente la
mobilità che si combina con le vere questioni sociali. Questa è la discontinuità vera da cui far ripartire le nostre azioni di conoscenza e di nuove attenzioni ai nostri corregionali – ha condiviso nel confronto tra i rappresentanti di associazioni e mondi dell’Emigrazione, Luigi Scaglione – con un metodo nuovo anche delle politiche da mettere in campo. E su questo come Centro Studi, siamo pronti a fare la nostra parte offrendo valutazioni e proposte al livello istituzionale.
Infine rilanceremo la proposta del Ministro Provenzano anche a livello locale : Aiutateci a mettere insieme una rete una piattaforma per utilizzare la loro esperienza ed il loro know out da cui far ripartire il ritorno e lo sforzo per la rinascita e iniziare a studiare la mobilità lavorativa dei giovani Lucani con la conseguente partenza dalla nostra terra, delle loro famiglie.