di Ghino di Punta

Vabbè, siamo finalmente contenti, sulla riforma sanitaria allo studio qualcosa dai banchi dell’opposizione in Consiglio regionale si è mosso: Mario Polese di Italia Viva, ex segretario regionale del Partito Democratico lucano, ha fatto mea culpa.

Il titolo di Cronache Lucane di oggi

Dirama un comunicato stampa e Cronache Lucane titola “Polese dà consigli al centrodestra: affidarsi a reali esperti nazionali”. Praticamente un modo per dire a Leone “ma se in dieci anni non ci siamo riusciti noi del centrosinistra a fare una riforma seria e credibile quasi senza ricorrere ad esperti extraregionali, ci vuoi riuscire tu che stai riprendendo proprio la nostra? Sient’ammè, non fare brutte figure pure tu, che noi ci abbiamo rimesso le elezioni, lascia fare a chi ne capisce più di noi se non vuoi far fare a questa maggioranza la fine nostra”. Consiglio spassionato? Emulazione renziana del voler vedere le foto sui giornali a tutti i costi? Può essere che uno come Mario Polese, politico ormai navigato, possa pensare che la gente creda che il suo sia un consiglio spassionato, una dichiarazione che non tenga conto dello sfasciume della sanità di centrosinistra cui ha collaborato per anni dai banchi della maggioranza? No. Non può essere. Però – concediamoglielo – manco può dichiaratamente ammettere errori quantomeno di valutazione dei riflessi sulla vita quotidiana di un fenomeno complesso quale l’aderenza di una riforma ai bisogni della gente. E allora non resta che ribadire il suo suggerimento a Leone: Assessore, si rivolga ad esperti nazionali, ma non per le motivazioni ufficiali che le ha detto Polese, no. Lo faccia perchè vedendo la riforma ancora monca varata dalla precedente maggioranza può rendersi conto da solo di quanto sia necessario non improvvisarsi risolutori.

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