Il Segretario PSi: “Il mio asse con Pittella? Nel 2013 con il Psi appoggiammo alle primarie Piero Lacorazza. L’intesa è nata dopo, sul programma che comprendeva le nostre proposte e ancora oggi continua, però anche se dovessero riconfermare Pittella, ma non ci ritroviamo sul programma, io non andrò mai in coalizione con il Partito Democratico. De Filippo non volle ascoltarmi sulla card carburante”.

di Angelomauro Calza

Lo abbiamo tirato in ballo più volte, lo abbiamo accusato e difeso, tante volte “maritato” e poi “scumpagnato” politicamente con destra e sinistra, ma sempre per interposta persona, seguendo il chiacchiericcio e il passaparola dei corridoi della Regione, delle vasche di via Pretoria, delle indiscrezioni raccolte magari parlando di altro e di altri al Main Street, e lui veniva tirato in ballo di traverso. Ora, e finalmente, per la prima volta su Angelomà, a parlare è proprio lui, Livio Valvano, il segretario del Partito Socialista di Basilicata.

Segretario, la regione è piccola e la gente mormora e dopo l’ultima nota stampa che tirava in ballo la Meloni e Fratelli d’Italia qualcuno comincia a malignare e pensa: vuoi vedere che Valvano e i socialisti stanno cercando un’entratura di riserva laddove le cose nel centrosinistra non andassero bene, magari per dare un freno a Cinquestelle e Lega, trovando un’intesa con la destra più moderata?

Livio Valvano con il Consigliere regionale Franco Mollica

Livio Valvano con il Consigliere regionale Franco Mollica

Non è esattamente così. La posizione è quella che io ho espresso a seguito di un paio di interviste. La prima, durata più di mezz’ora, che ho rilasciato ad una tv, è stata poi trascritta dalla giornalista in sola mezza pagina di giornale, per cui credo sia stata molto travisata: sviluppava un ragionamento un po’ diverso. Mi è stato chiesto “cosa fa il Psi”? E cosa fa… fa quello che io ho spiegato anche al PD e personalmente a Pittella già a maggio-giugno. All’epoca fui chiaro: prima di individuare il candidato presidente dobbiamo andare in giro per i territori a coinvolgere la nostra gente per capire cosa fare, perchè le elezioni prima di essere elezione di persone sono elezioni di idee e di programmi. Io resto ancorato a questo. Per questo ho sottoposto a lui e al PD questa mia posizione. Purtroppo poi la vicenda giudiziaria ha preso il sopravvento. E’ stata una erronea decisione, quella del PD. Troppo anticipata. Investire subito Pittella prima di fare un ragionamento e costruire la coalizione su un programma, era una scelta inopportuna, nel senso che era troppo presto. Prima di decidere se il candidato deve essere o meno il presidente uscente, si va e si coinvolge la gente

Non c’era ancora una coalizione come non c’è adesso

Esatto

E quindi?

Secondo me andava fatto questo lavoro. Poi le cose hanno preso una piega differente e quindi con l’intervento della magistratura si sono un p’ complicate, anche se mi sento certo che Pittella non andrà a condanna, perché trovo quella roba molto meno di una nevicata nel mese di agosto, cioè non esiste, però il piano giudiziario mi interessa poco.

Intanto il Psi come si muove?

Il partito socialista ora, vista l’inattività del centrosinistra attuale sta incontrando soggetti rappresentativi della società per vedere il da farsi. Un viaggio per capire cosa vuole la regione. Abbiamo per esempio già incontrato la Cia, che è una buona metà del mondo agricolo lucano, abbiamo incontrato le imprese dell’indotto del petrolio a Viggiano, la Cgil, la Uil… Stiamo facendo questa attività per incontrare la Basilicata delle rappresentanze sociali, sindacali, imprenditoriali e del mondo produttivo. Giovedì prossimo incontreremo Confartigianato. In questo momento non mi interessa, non ci interessa come socialisti se stare con centrodestra o centrosinistra: ci interessa capire di cosa ha bisogno questa regione. Visto che non c’è nessuno che fa questa attività, la facciamo noi che siamo invece ancorati, nel solco socialista, a questi buoni e usi e costumi.

Ma allora non c’è ancora nessuna certezza di alleanza?

…ma io mi dovrei, mi devo candidare con chi? Con Pittella? Ti dico che può darsi. Però come feci 5 anni fa prima vorrei dirgli: “che vuoi fare”?

Livio Valvano con il neo eletto Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino

Livio Valvano con il neo eletto Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino

Perchè richiami il 2013? Cosa accadde cinque anni fa?

Cinque anni fa io sottoposi a Pittella la stessa cosa che avevo precedentemente proposto anche a De Filippo, ma senza esito:  cambiare la card carburanti con il reddito di inclusione. Lui, Marcello, invece mi disse sì. E mi disse sì anche sul Parco regionale del Vulture, mi disse sì sulla questione della rete ospedaliera, mi disse sì sui rifiuti. Ci incontrammo su quattro o cinque questioni. E così vorremmo continuare: con le proposte prima che con dei nomi, altrimenti di cosa parliamo? Solo di nomi? Alora poi voto anch’io Cinquestelle: prendiamo 1000 persone, mettiamole su internet e facciamogli scegliere un candidato presidente, visto che loro hanno un unico programma: sfasciare tutto.

Allora, se è così, posso scrivere che più che il M5S gli unici che stanno girando e raccogliendo istanze sul territorio sono i socialisti…

Sì. Noi abbiamo fatto già cinque incontri, il sesto lo facciamo la settimana prossima e, ti dico in anteprima, ancora non lo abbiamo detto a nessuno, che il 1° dicembre abbiamo una conferenza programmatica, in cui faremo sintesi e proposte e tracceremo le linee che caratterizzeranno il nostro impegno.

Da quello che osservo è da tempo che l’unico vero asse che tiene e continua a resistere è quello Valvano-Pittella per tutta una serie di motivazioni politiche. Se questo è, laddove dovesse rispuntare la candidatura di Marcello Pittella, il lavoro svolto e che si sta svolgendo sarà messo al suo servizio? E’ un portarsi avanti con il lavoro?

Beh… “asse forte Valvano-Pittella”… tu vuoi leggerla così e io non mi permetto di contrariarti. Non la contrasto, ma io la vedo diversamente. Può andar bene come semplificazione, anche se eccessiva

Cosa vuoi dire?

Non è proprio così. Alle primarie del 2013 il Partito socialista in modo esplicito ha appoggiato e votato Lacorazza. Io ho fatto la campagna elettorale per candidare presidente del centrosinistra Piero Lacorazza. Perché facemmo un accordo politico col PD. All’epoca il Partito democratico aveva come candidato ufficiale alla Presidenza Piero Lacorazza e pensavano di fare le primarie come una sorta di formalità per legittimare il candidato presidente immaginando che avrebbe stravinto. Quindi io in quel momento ho combattuto l’isolato antagonista Marcello Pittella.

Le cose poi sono cambiate, evidentemente…

Parliamo di politica. Io non rappresento una corrente del Partito Democratico, ma un partito autonomo. Quando il candidato presidente ha vinto le elezioni io ho accettato il risultato a differenza di altri, sempre del PD, perché – ribadisco – non sono una corrente del PD, ma sono un partito e in quel momento ho fatto un’alleanza politica col PD come Partito Socialista. All’epoca il segretario del PD mi incaricò di scrivere il programma del centrosinistra. Con Marcello Pittella, una volta eletto, pur avendolo combattuto prima, ci siamo incontrati nel gennaio del 2014 nel tentativo di mettere a punto un programma condiviso. Ci siamo messi d’accordo su alcuni punti.

Però al momento di fare la Giunta…

Marcello Pittella

Marcello Pittella

Lui ha fatto una giunta esterna. L’unico che ha detto “vai avanti” anche con la giunta esterna è stato il Psi. Io non lo conoscevo nemmeno, lo avevo combattuto. Ci siamo incontrati e io gli ho chiesto e lui ha risposto: il reddito minimo lo fai? Sì. Il Parco del Vulture lo fai? Sì il Ciclo dei rifiuti, il piano regionale dei rifiuti lo facciamo? Sì. E allora gli ho dato l’appoggio.

E ti è bastato?

Poi – gli ho detto – se nella giunta vuoi tener conto dei socialisti ne tieni conto, altrimenti pazienza, la giunta la decide il Presidente.

Una questione di garanzia, un patto tra gentiluomini?

Su quei punti mi garantì che li avrebbe introitati nel programma e siamo andati avanti. La questione è politica. Pittella è il presidente della giunta che ha fatto le cose che aveva concordato non con Livio Valvano, ma con il Partito Socialista.

Quindi se di asse si parla è un asse che tiene  perché fondato su intese e programmi concordati e che in larga parte sono stati realizzati?

Io ho un assessore nella giunta, se non fossimo soddisfatti l’avremmo ritirato. Anzi, ci sta il fatto che Pietrantuono l’abbiamo fatto dimettere da consigliere l’anno scorso. Ed è entrato poi in Consiglio Antonio Bochicchio. E’ una operazione che testimonia di per sé fiducia, altrimenti Pietrantuono non si dimetteva.

E questo cosa starebbe a dimostrare?

Piero Lacorazza

Piero Lacorazza

E quindi questo fatto dimostra due cose: innanzitutto la condivisione politica e la delega vera data a Pietrantuono sulla partita petrolio, rifiuti e ambiente, su cui noi abbiamo fatto un lavoro interminabile anche prima che Francesco diventasse assessore, per cui io sono soddisfatto di quel che è stato fatto. Certo, non al 100 per cento, sarei un idiota a dirlo, non può mai essere, ma sono soddisfatto. Quindi oggi perché io devo vedere che qualcuno del Pd, per esempio, (uno su tutti, e solo perché continua a dichiararsi pubblicamente scontento) Lacorazza, è rimasto a cinque anni fa? Ma io non posso restare impantanato sulla frattura causata dalle primarie. Le primarie servono ad eleggere e ad individuare il candidato. Una volta fatto, vogliamo ragionare sulle cose da fare? Alla Basilicata serve il candidato Presidente o il reddito minimo d’inserimento o il piano dei rifiuti? Cioè oggi io ho la raccolta differenziata in Basilicata che è passata del 23 al 52 per cento. Fino a due anni fa si parlava di emergenza rifiuti in Basilicata, non sapevamo dove portare i rifiuti: oggi non se ne parla più. Perché? Perché Pittella ci ha lasciato fare quello che gli abbiamo chiesto

Era un modo, un tentativo riuscito di risolvere il problema?

Era un sistema bloccato sull’emergenza, per cui il Comune di Potenza pagava 300 euro a tonnellata. Questo non lo dice nessuno. Mentre a Melfi pagavamo 120 euro a tonnellata, com’è che a Potenza ne pagavano quasi 300? Perché? Per fortuna questa cosa non c’è più.

Tornando alle elezioni, se la Cassazione dovesse pronunciarsi favorevolmente nei confronti di Pittella, non c’è motivo per cui non debba tornare prepotentemente alla ribalta l’impegno e l’intesa del 25 giugno riferito al Pittella-bis, che però potrebbe comportare il disimpegno di una parte del PD e rendere estremamente difficoltosi i rapporti con Leu e le altre anime che non vedono da sempre di buon occhio questa candidatura. Laddove dovesse essere così, cosa potrebbe accadere?

L'assessore Francesco Pietrantuono

L’assessore Francesco Pietrantuono

Io non lo so, mi sembra che anticipare una valutazione su eventi che si incrociano con una vicenda giudiziaria non è una cosa simpatica. Marcello ha pubblicamente dichiarato di non voler essere di ostacolo alla costruzione di una alleanza ampia. Il primo problema lo deve risolvere il Partito Democratico. Il PD che dal mio punto di vista fece un errore il 25 giugno nell’anticipare una scelta metodologicamente sbagliata: andava coinvolta tutta la regione, tutti gli esponenti politici e l’opinione pubblica prima di arrivare a quella scelta, quindi sono loro che devono risolvere il problema.

Quindi la lettera di Pittella può essere reinterpretata?

Mi pare che Pittella abbia fatto una operazione politicamente intelligente, giusta e saggia. Lui dice: “io non voglio essere di ostacolo a fare una coalizione che invece deve essere ampia e deve affrontare e risolvere i problemi della Basilicata, non deve litigare tutti i giorni, per cui decidete cosa fare”. Mi pare una scelta apprezzabile. E’ innanzitutto il PD che deve sciogliere il nodo che il PD stesso ha creato. Deve prendere una decisione, poi sulla base di quella decisione ragioneremo, non posso risolvere io i loro problemi.

Vale a dire?

Voglio dire che anche se dovessero riconfermare Pittella, ma non ci ritroviamo sul programma, io non andrò mai in coalizione con il Partito Democratico. A me non interessa se Pittella è candidato o meno. L’ho sempre detto al segretario del PD. C’è chiaramente una operazione in atto che serve a far dire ai socialisti che devono stare a sinistra costi quel che costi, anche con titoli sui giornali che non rispecchiano i contenuti di mie dichiarazioni e interviste: sta capitando spesso. Troppo spesso per non pensare male.

I socialisti invece, mi par di poter concludere, stanno con chi è disposto a condividere un programma che più si avvicina al loro modo di interpretare bisogni e soluzioni per una Basilicata migliore, giusto?

Noi possiamo andare anche da soli, ci eleggiamo il nostro consigliere, andiamo in Consiglio e poi vediamo. Certamente non possiamo stare con la Lega, che ha in sé elementi che recuperano una visione autoritaria che non è socialista. E’ evidente che i socialisti non possono mettersi con la destra estrema. Però i socialisti sono anche quelli che negli anni ’60 hanno fatto gli accordi con la Democrazia Cristiana, che è l’equivalente di un pezzo della destra moderna. Il Partito di Nenni e di Pertini ha fatto un accordo con la Democrazia Cristiana e insieme hanno fatto le riforme più importanti mai fatte in Italia. Perché non l’ha fatto con il PCI? Beh… perché l’ha fatto sulla scorta di un programma condiviso, a prescindere dal posizionamento.

Un ultimo “cattivo pensiero”: la Conferenza programmatica è fissata al 1° dicembre. Non è mica una data individuata strategicamente per poter parlare, oltre che di programmi, anche del nome di un candidato Presidente che nel frattempo il PD potrebbe aver partorito?

Riccardo Nencini

Riccardo Nencini

No, no. Lo escludo. La Conferenza sarà una summa dei rappresentanti di tutte le categorie che stiamo incontrando. Tutti avranno diritto di parola e di tribuna. La linea politica la discuteremo nei giorni successivi.

Quindi se anche il PD dovesse aver fatto un nome, ne parlerete successivamente?

Sì, metteremo a punto alcune questioni e poi gliele sottoporremo. Il 16 e 17 novembre a Roma c’è la conferenza programmatica degli amministratori socialisti convocata da Nencini. Il 17 c’è il Consiglio Nazionale che aprirà il Congresso Nazionale, che lo anticipa: Nencini potrebbe preannunciare di voler lasciare la Segreteria Nazionale. Quindi si apre la procedura congressuale del Psi, altrimenti l’avremmo fatta prima. Siamo costretti a farla dopo il 17 novembre, l’ultimo week end del mese

Quindi la data scaturisce da fatti interni al Psi e non è assolutamente condizionata da cause esterne?

Sì. Obiettivamente non posso farla prima perchè faccio parte della Segreteria Nazionale, quindi fino al 17 non sono in grado di potermi dedicare alla Conferenza, che pure richiede i suoi tempi organizzativi.