Pubblichiamo la lettera integrale al sindaco Mario Guarente della signora Rosalba Innamorato, pugliese trapiantata a Potenza, in cui parla delle legittime preoccupazioni dei genitori per la riapertura delle scuole, del rispetto (mancato da molti? ndr) delle prescrizioni governative per il contrasto al virus Covid-19, della non omogeneità di comportamenti dei sindaci e della mecessità di effettuare screening più puntuali sulla popolazione scolastica. Ripubblichiamo la lettera, già nei giorni scorsi sulle pagine di altre testate giornalistiche, perchè il sindaco di Potenza, Mario Guarente, ha ritenuto attraverso Angeloma.it di dare all’ingegner Innamorato, quelle risposte che lei nella stessa lettera ha chiesto.

di Rosalba Innamorato*

Buongiorno signor sindaco,
non ho il piacere di conoscerla personalmente sebbene per questioni lavorative ho frequentemente rapporti con assessori e tecnici della sua Amministrazione, nonché persone del suo team rientrano anche tra le mie amicizie personali…ma oggi il lavoro e i rapporti di amicizia li metto da parte, e le scrivo da MAMMA, fortemente preoccupata per la riapertura delle scuole in assenza, a mio modesto parere, di quella tranquillità che molti genitori avrebbero desiderato per un rientro in sicurezza. Da pugliese ho scelto, consapevolmente e rispettosa delle regole, di non evadere i confini regionali il 20 dicembre (come avrei potuto rispettando gli escamotage che il Governo offriva) per andare a salutare genitori e parenti, perché ritengo che la salute sia prioritaria! È stato triste, molto triste, trascorrere le feste in solitudine: io, mio marito e i nostri 2 bambini di 5 e 7 anni. E’ stato un sacrificio, per me e per i miei figli (che nella normalità aspettiamo le vacanze per “evadere” i confini regionali), richiesto dal Governo e rispettato, fatto per il bene nostro, dei nostri familiari e, in vista del rientro, anche dei compagni di classe dei nostri figli…un sacrificio “sofferto” ma fatto per il bene di tutti! Purtroppo, però, anche per deformazione professionale (sono un’ingegnere per cui sono abituata ai dati empirici) ho imparato ad essere molto diffidente e non sono certa (e nessuno potrà rassicurarmi a meno di dati scientifici alla mano) che tutti abbiamo rispettato le regole allo stesso nostro modo…chi ha i genitori, gli zii, i cugini a Potenza o nel circondario non sarà andato a far visita ai parenti (visto che le disposizioni del DPCM lo consentivano con adeguate limitazioni)??? Nessuno di noi può saperlo con certezza… Nel dubbio, mi sarei aspettata disposizioni da parte delle autorità, della Regione e, nel caso specifico, del Comune di Potenza, che mettessero tutti in condizioni di ripartire serenamente.

Una operatrice sanitraria effettua il tampne ad uno scolaro

Un mese fa sono stati fatti gli screening sulla popolazione studentesca: bene, un’ottima iniziativa a livello regionale, lodevole, che in un periodo di normalità poteva mantenere i suoi effetti per un medio-lungo termine. Ma in un periodo di “zona rossa”, in cui sulla carta c’erano le dovute limitazioni, ma non è dato sapere quanto rispetto effettivamente ci sia stato delle regole, mi permetto di dissentire dalle dichiarazioni dell’assessore Sagarese che ha dichiarato, in un post sulla sua pagina personale, che gli screening, al momento, sono prioritari solo per la popolazione scolastica delle scuole di secondo grado. Riflettiamoci su!!! E soprattutto, se tanti comuni del potentino si sono attivati per tempo ad eseguire screening sulla popolazione studentesca, come è possibile che qui a Potenza non se ne parla ufficialmente se non in qualche sterile polemica che qua e là sta cercando, timidamente, di destare la sua attenzione e quella degli altri politici??? I dati di Matera, come ho scritto in qualche altro post, sono allarmanti…ieri, a fronte dei 35 positivi su Potenza, nell’altro capoluogo di provincia, se ne contavano appena 2… ottimo! Peccato che gli screening in ambito scolastico avviati ieri a Matera hanno fornito dati ben poco confortanti: 72 casi di positività o dubbi su 1450 test rapidi somministrati alla popolazione studentesca….mi direte che i materani (che qui a Potenza sono molto amati) non sono stati rispettosi delle regole e invece i lucani sono stati tutti chiusi in casa a brindare in videocall??? Ammirevole, e amorevole per la sua gente, sono state le disposizioni del sindaco di Matera che, cautelativamente, nell’incertezza e nelle more di completare gli screening, ha disposto la chiusura delle scuole nelle giornate di oggi e domani. E noi qui a Potenza cosa facciamo??? Intanto i nostri figli oggi sono a scuola e se domani uno di loro dovesse ammalarsi??? Denunciamo le autorità per la loro insensibilità al problema, per la loro incapacità di prendere decisioni, di dare risposte, di far sentire la propria voce? Io, da semplice cittadina potentina (ormai), mi metto in gioco e ci sto mettendo la faccia, con tutte le critiche e le polemiche che ne scaturiranno….ora mi aspetto che il sindaco #MarioGuarente, l’assessore #AlessandraSagarese, il Presidente #VitoBardi e chiunque abbia un ruolo in questa situazione fornisca delle risposte concrete, rassicurazioni e prenda delle decisioni consapevolmente!
Mi scuso, sin d’ora, qualora qualche esponente dell’amministrazione si sia sentito offeso o ingiustamente tirato in ballo, ma credo che questo rientri nel ruolo che comporta il “fare politica”.
Grazie

  • Ingegnere, madre di due scolari

Risponde Mario Guarente, Sindaco di Potenza

il sindaco di Potenza Mario Guarente

il sindaco di Potenza Mario Guarente

Lo screening sulla popolazione scolastica delle scuole elementari e medie di Potenza è stato effettuato una ventina di giorni fa: la popolazione è di circa 6.000 persone, e sono stati effettuati circa 4.500 tamponi tra studenti, docenti e personale ATA. Poi sono subentrate le restrizioni, e gran parte del periodo si è caratterizzato per essere stati zona rossa, per cui si è pensato che gran parte delle persone abbiano rispettato le regole. Ma in questo momento la priorità assoluta ce l’ha l’imminente riapertura delle scuole superiori, cosa che richiederà un altro sforzo sovrumano,perchè dietro l’organizzazione di uno screening così diffuso, c’è l’organizzazione di centinaia di persone che si impegnano tra Protezione Civile, infermieri, medici e quant’altro. Ma perchè priorità alla popolazione delle scuole superiori? Innanzitutto perchè non è ancora stato effettuato uno screening, e seconodo perchè stando ai dati di cui disponiamo sono molto più soggetti a contagio le persone che rientrano nella fascia di età delle scuole superiori dei bambini più piccoli. Quindi ci stiamo muovendo in questa direzione. non abbiamo rifatto subito lo screening per i bambini delle scuole elementari, sia per il motivo appena detto, ma anche perchè in questo momento c’è carenza di personale sanitario, che impegnato in altri comuni dove venti giorni fa non è stato fatto lo screening. Noi non possiamo, come Comune capoluogo, pensare di fagocitare tutti gli altri comuni e dire tutto il resto del territorio non conta. tutte le attebnzioni devono essere sulla città di Potenza. Poi c’è un altro aspettyo che non va sottovalutato: non può essere che ad ogni interruzione della didattica in presenza bisogna ripetere lo screening, anche perchè se anche lo facessimo adesso, dopo la chiusura per le Festività natalizie, che succederà fra un mese  mezzo, dopo la chiusura per le festività del Carnevale? Dovremmo farlo di nuovo? Altri 6.000 tamponi? Ci sta tutto il resto della popolazione che ha diritto: cittadini con immunodeficienze, gli ultrasessantenni, tutti gli operatori delle RSA e tutta una serie dia ltri soggetti che hanno necessità di sottoporsi a screening. quindi pensare di avere sempre diritto al tampone nelle scuole elementari non credo sia il caso. Se ci sarà possibilità lo rifaremo a stretto giro, ma al momento non credo sia necessario perchè la priorità assoluta ce l’hanno le scuole superiori. Bisogna comprenedere che dietro l’organizzazione di uno screening ci stanno centinaia di persone e al momento, in Basilicata come in tutta Italia, registriamo una carenza di personale sanitario, quindi non si può avere a propria disposizione e sempre tutte queste persone necessarie per fare gli screening: non è cosa normale e possibile.