di Raimondo Faraone Mennella
Della Azienda Agricola Ofanto alias Tenuta i Gelsi ne avevamo gia parlato <a href=”https://www.angeloma.it/il-gastroenologo/il-gastroenologo-consiglia-calaturi-aglianico-del-vulture-di-tenuta-i-gelsi/”>Qui</a>
Questa volta ci siamo imbattuti nella Malvasia Bianca (Gelso Bianco 2017). Ci si aspetta che il vino abbia potuto risentire dell’annata eccezionalmente calda, invece in questo caso visto che le uve provenivano da una zona dell’azienda che gode di una esposizione a nord, dove il terreno si presenta di natura umifera ed è molto fresco e profondo , vicino al fiume Ofanto, non hanno risentito del caldo ed hanno dato origine ad un vino molto fresco, sapido e minerale.
Diraspapigiatura, pressatura soffice, decantazione statica a freddo del mosto e inoculo con lieviti selezionati sul limpido. Fermentazione ed affinamento in acciaio , sosta in acciaio sui propri lieviti con batonnage settimanale.
Tutto ciò ha contribuito alla creazione di un vino che si presenta cosi:
All’esame visivo si presenta di un bel giallo paglierino con riflessi verdognoli.
All’esame olfattivo emergono sentori fruttati di mela verde, agrumi, pesca ed albicocca, note floreali di glicine e fiori di acacia.
All’esame gustativo si presenta fresco, molto profumato e con una spiccata sapidità, la mineralità emerge subito , una polpa ben consistente che dona morbidezza ed eleganza, note gustative di nocciola ed albicocca, in chiusura compare una trama balsamica riconducibile al finocchio selvatico.
Ad accompagnare questo buonissimo vino è stata una bistecca di tonno e seppioline fritte al limone.