Chiorazzo primo degli eletti, ma resta alto l’astensionismo favorito dalla mancanza di incentivi regionali agli studenti fuori sede: non sono rientrati per il voto, un altro costo per le famiglie

di Angelomauro Calza

Il Presidente Vito Bardi: na tazzulella ‘e cafè quanno ce vò ce vò!

BB: Banda Bassotti? BB: Bed and Breakfast? BB: Brigitte Bardot? Ennò. In Basilicata BB da ieri notte sta per Bardi Bis. L’acronimo si aggiunge ai primi tre. Dopotutto i Bed and Breakfast da noi ormai abbondano, e anche se non vive a Topolinia e non ha la folta chioma bionda e i labbroni carnosi tirabaci dell’icona mondiale del cinema francese Vito Bardi il Bis lo ha fatto, e quindi entra di merito nella hall of fame degli acronimi B.B.. Sta di fatto però che alle 3.000 schede su cui compare la croce solo sul nome “Bardi” fanno eco le 6.000 con la croce sul nome dell’antagonista, “Marrese”. Quasi a significare che uno dei fattori che si prestano a interpretazioni e e analisi è il fatto che Marrese “ha trainato” in certo qual modo il recupero del centrosinistra, i candidati delle sette liste di centrodestra “hanno spinto” Bardi. E tra trainare e essere spinti, come cantava De Gregori, la differenza balza agli occhi. E allora quale competizione è stata quella appena conclusa? Le dinamiche politiche contemporanee non possono non confortare la tesi che più che un duello tra Bardi e Marrese si è trattata di una battaglia d’altri tempi (quale? Ma una qualunque, basta sceglierne una a piacere sui libri di storia), una di quelle che vedevano i corpo a corpo tra i soldati dei due schieramenti, mentre i generali stavano là, sulla collina, dove c’era la notte lunga e assassina (sempre De Gregori). Insomma: a fare la differenza sono stati i candidati delle due coalizioni che hanno dato vita a una intensa attività acchiappaconsensi, molto spesso sfociata in aperitivi, apericene e ah…pperò! Scontro impari, certo. 7 liste a destra, cinque a sinistra, come dire 140 contro 100. Un po’ come la Battaglia di Maratona, con il centrodestra persiano e il centrosinistra ateniese, solo che stavolta il più forte numericamente ha vinto. E chi (come noi) aveva individuato nel civico Chiorazzo e in Pittella schierato con il centrodestra le due vere novità aveva visto giusto. Chiorazzo: è risultato il più votato in assoluto e Basilicata Casa comune ha ottenuto l’11,18% dei voti: si attesta al quarto posto tra i partiti più votati, alle spalle di Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia (nell’ordine).

Piero Marrese entrarà in Consiglio regionale

Solo il 7,66% ha invece ottenuto il Movimento Cinquestelle, che di Chiorazzo e di Pittella è stato il maggior detrattore. Cosa sarebbe accaduto con Chiorazzo candidato Presidente? E chi lo sa? Ma probabilmente se anche Pittella non avesse fatto la scelta che ha fatto, staremmo qui a commentare altri dai, altre vittorie a invece dell’acronimo B.B. ironizzeremmo su quello A.C. (Tempi nuovi e non Avanti Cristo, Alternating Current o Associazione Calcistica). Ma allora, ha vinto Bardi o ha perso Marrese? Marrese si è trovato a subire, incolpevole, il pressochè scontato risultato di mesi di indecisioni, veti incrociati e beghe interne al centrosinistra. Una candidatura sempre in piedi, ma solo sussurrata, timidamente opposta a Chiorazzo, Lacerenza, Valluzzi, Iannuzzi, Paternò e venuta prepotentemente fuori solo a 48 ore dal termine previsto per la presentazine delle liste: troppo poco. Andava decisa prima. E lui in tutto questo non ha colpa alcuna, anzi: sin da settembre avevamo dato notizia di un movimento di sindaci che lo voleva candidato (leggi qua e leggi qua) e lui non aveva smentito. Poi non se ne è fatto più niente. Mò si deve accontentare di sedere in Consiglio regionale salutando Comune di Montalbano Jonico e provincia di Matera. Come concludere? Beh con la seconda vera novità (il suo passaggio al centrodestra), con il vero vincitore di questa tornata elettorale. Con colui che ha approfittato, unico, della clamorosa offerta speciale: una candidatura tre vittorie, o come dire paghi uno prendi tre: Marcello Pittella.

Angelo Chiorazzo

Come sarebbe? Sì, lo so che siete scettici, ma questo è. Marcello Pittella in un colpo solo si è vendicato di chi a sinistra lo ha danneggiato e osteggiato (prima vittoria); è stato determinante per la vittoria del centrodestra (a parità di percentuale la sinistra con Pittella dentro avrebbe vinto di poco, ma avrebbe vinto) e la terza, la più clamorosa, che è anche una soddisfazione: vuoi mettere essere il Presidente di fatto, governare senza apporre una sola firma? Angelomà glielo chiese alla presenza di Rosato alla presentazione della lista di azione: “Ma se vince il centrodestra, quanti Presidenti avremo?” e la domanda resta ancora ragionevolmente appropriata.

Marcello Pittella

Oh, so’ soddisfazioni! Infine un appunto al Presidente Bardi, che comprenderà e certamente interverrà per il futuro: ma tra tanti soldi spesi per fesserie (perché ce ne sono, dai, diciamocelo, di spese nn proprio necessarie), poiché da cinque anni si sapeva che di questi tempi dovevano tenersi le elezioni regionali, non si potevano stanziare in bilancio dei fondi destinati agli studenti fuori sede che consentissero di rientrare per quei due o tre giorni e spingerli a recarsi ai seggi per votare? Non sono certo pochi, e di sicuro in migliaia avrebbero scelto di rientrare avendo anche una occasione per trascorrere qualche ora in famiglia, quella famiglia che spesso, per esempio, i 70 euro per il viaggio andata e ritorno da Roma non se lo possono permettere. Per venire a votare, poi… e per chi? E perchè?… Presidè, pensiamoci già per le Europee e facciamone un provvedimento destinato a essere replicato nel tempo, che già i figli se ne vanno, se poi incentiviamo la disaffezione al ritorno per un diritto-dovere espressione di civismo e democrazia… beh, quel 49 per cento di votanti nel tempo si ridurrà sempre più, e questo non è bello. Intanto…B.B. No. non Bardi Bis, che cavolo! Baci, Baci. E domani le prime indiscrezini sui movimenti di Giunta e ripescaggi in Consiglio.

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