Dopo le ottimistiche ipotesi di ieri, analizziamo oggi l’altra faccia della medaglia: perchè l’evoluzione dei fatti potrebbe non essere come abbiamo descritto. Il Presidente ha incontrato Giorgia Meloni, ma può mai decidere senza vedere anche Salvini e soprattutto Tajani? E può essere che assessori vengano esautorati senza colpo ferire? Toti e Cambiamo sono sempre là, in attesa…

di Angelomauro Calza

Riprendiamo il ragionamento di ieri. Può essere che dopo mesi di infruttuose trattative per il rimpasto della Giunta regionale di colpo vien fuori una soluzione che tutto sommato si rivela semplice, che mette d’accordo tutti, che poteva essere pensata sin da subito? Beh, onestamente ieri abbiamo riportato il pensiero degli ottimisti (ottimisticamente…), però apriamo gli occhi e siamo più realisti (realisticamente…): noi viviamo un’epoca dove la vera mosca bianca in politica è il primato dei partiti: davvero tutti gli attori coinvolti nel processo di rimpasto illustrato ieri che si troverebbero a non occupare più postazioni in Giunta o in Consiglio accetterebbero di buon grado o comunque supinamente il nuovo assetto?

l’assessore rocco luigi leone

Può essere? Più probabile il “no” come risposta. Procediamo con ordine. Accetterebbe Vizziello di vedere promosso ad assessore, da esterno, Cosimo Latronico invece che lui? Accetterebbe Rocco Leone di lasciare il ruolo di rappresentante del Metapontino in Giunta ad un avversario politico della stessa zona, ma di un altro partito? Accetterebbero Leone e Cupparo di lasciare per far posto ad una donna? Accetterebbe senza colpo ferire Donatella Merra di lasciare e ritornare in Consiglio? E Forza Italia perché mai dovrebbe concedere un secondo assessore a Fratelli d’Italia dopo che allo stesso partito è già stata concessa anche l’Arpab? L’Arpab secondo alcuni equivale ad un assessorato: è lecito pensare che se così dovesse essere, i forzisti reclamerebbero per loro il posto attualmente di

GIORGIA MELONI

Antonio Tisci? E Tisci e Fd’I accetterebbero di lasciarlo, questo posto? E ApiBas? Non equivale a un assessorato anche ApiBas, già da agosto appannaggio di Fd’I, parrebbe con Michele Napoli? E perché proprio Forza Italia dovrebbe esprimere la donna in Giunta? Già cederebbe un assessorato, perché dovrebbe accollarsi anche per l’unico posto assegnatogli proprio la quota rosa, che non è questione sessista, ma di ulteriore imposta sottomissione?

Matteo Salvini

E se Cicala dovesse entrare in Giunta, perché non dovrebbe reclamarlo di diritto Forza Italia il posto di Presidente del Consiglio? A chi sarebbe poi assegnato? Insomma, tutti questi interrogativi che altro non fanno che complicare il cammino verso la soluzione della questione bisogna porseli. Del resto Bardi ha incontrato la Meloni, solo lei, quindi tutto sembrerebbe riportare le ipotesi sul tavolo oggi ad un punto di vista ideale per Fratelli d’Italia, ma ancora ci sta da vedere e registrare cosa ne pensano Tajani e Salvini, soprattutto il primo: non dimentichiamo che Bardi ha accettato a suo tempo la candidatura a Presidente intendendola proprio come una sorta di mettersi al servizio di FI per un mandato salvo poi tentare la carta del Parlamento, solo perché invitato da Tajani, di cui ha grande considerazione e stima, per cui nulla farà senza il suo sigillo.

l’on. Antonio Tajani intervistato da Angelomà

Del resto se dovesse andare avanti l’idea illustrata ieri, potrebbe anche accadere che Leone, Cupparo, e certamente anche Piro, costituiscano il Gruppo Misto in Consiglio (non dimentichiamo che Toti e Cambiamo li stanno ancora aspettando) , in appoggio alla maggioranza, sì, forse, ma liberi di votare senza vincoli (il che equivale ad un appoggio… molto zoppicante e incerto), Gruppo in cui potrebbe confluire anche Donatella Merra e a quel punto forse anche Massimo Zullino.

Franco Cupparo con Silvio Berlusconi

Sarebbero dunque cinque “i ribelli” in Consiglio, e non basterebbe il recupero dei due di Italia Viva (ammesso che poi avvenga, Polese e Braia non hanno mai espresso posizioni o volontà con crisma di intenti ufficiali: per ora sono e restano opposizione) per compensare: da una maggioranza di 12 consiglieri e una minoranza di 8 si passerebbe a un rapporto invertito di 9 a 11. Certo, questo significherebbe quasi certamente riorno al voto e questo epilogo a tanti potrebbe non star bene. A tanti, ma non al Presidente Bardi probabilmente. E allora? Allora, alla fin fine, si potrebbe anche creare uno scenario che vedrebbe quasi tutto immutato (dal punto di vista dei nomi, non delle deleghe), con Merra che resta dove sta e la semplice entrata in Giunta di Cosimo Latronico.

L’Assessore Donatella Merra (ph. Angelomà)

Al posto di chi? Di Cupparo o di Leone? La scelta è aperta, a decidere dovrebbe essere Tajani, con Bardi, ma tra i due… perché non potrebbe alla fine spuntarla Vincenzo Acito? Acito andrebbe bene a Cupparo, Piro e Leone? Ovviamente con Cicala confermato alla Presidenza del Consiglio. E così come abbiamo cominciato ieri terminiamo oggi: Gianni Rosa. Il suo silenzio dopo le nomine interne a Fd’I, stante la situazione di stallo del rimpasto, potrebbe essere determinato dal voler conservare l’assessorato? O potrebbe forse significare che da uomo di partito ha accettato le decisioni romane senza colpo ferire? E potrebbe forse darsi che anche la Meloni, vista la possibile discrasia tra sondaggi e voto reale abbia voluto compiere un’azione tesa a non perdere nessuno, piuttosto che accentuare divisioni interne fin troppo evidenti? Dopotutto lei è sempre stata dichiaratamente contro i cambi di casacca, può mai essere che invece in Basilicata premi le new entry? Tutto può essere, tutto può accadere: la partita non è affatto chiusa.

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