Il premio ricevuto alla vigilia della Fiera di Parigi, dove l’azienda è presente con un suo spazio espositivo all’avanguardia.

di Angelomauro Calza

Nella Sala della Lupa in Palazzo Montecitorio a Roma fu proclamato il risultato del referendum del 2 giugno 1946, e proprio in questo prestigioso salone, pregno di storia e democrazia, si è tenuta la cerimonia di assegnazione del Premio 100 Eccellenze Italiane. Individuare e pubblicamente riconoscere i meriti di coloro che, attraverso il proprio lavoro, consentono all’Italia di essere considerata sinonimo di eccellenza nel mondo è una pratica virtuosa oltre che concreto, e legittimo, motivo di orgoglio nazionale. È del resto noto che il Made in Italy sia ovunque riconosciuto quale garanzia di know-how, tradizione artigiana e, conseguentemente qualità superiore in grado di conquistare i mercati. Questa eccellenza non si esplicita soltanto nella realizzazione di manufatti delle più diverse tipologie ma anche, e forse soprattutto, nella capacità di raggiungere instancabilmente nuovi traguardi tanto nel campo della ricerca e della sperimentazione, quanto sul piano scientifico e su quello tecnico e industriale. Celebrare le eccellenze è un’occasione propizia per promuovere un moto virtuoso di emulazione che abbia l’obiettivo di far crescere sempre di più un paese realmente unico nel suo genere. Tra le 100 eccellenze italiane ce n’è una tutta lucana: la Calia, azienda materana leader del ramo dei salotti. In procinto di partire per la Fiera di Parigi, dove è presente con uno spazio d’avanguardia, a riprova della ormai internazionalità del marchio, abbiamo sentito l’architetto Saverio Calia, figlio di quel Vincenzo Liborio che “nacque falegname” l’8 gennaio 1926 e morì, l’8 dicembre del 1998, imprenditore e fondatore di una azienda che ha fatto e sta facendo la storia del salotto non solo a Matera, ma in Europa.

Architetto, la sua azienda ha ricevuto un importante e prestigioso riconoscimento a Roma, alla Camera dei Deputati, a Montecitorio.

Saverio Calia con alle spalle la gigantografia del padre, fondatore dell'azienda, posta nella hall dello stabilimento principale a Matera

Saverio Calia con alle spalle la gigantografia del padre, fondatore dell’azienda, posta nella hall dello stabilimento principale a Matera

Si, un premio che ci inorgoglisce notevolmente perché capita in concomitanza con i 20 anni dalla perdita del fondatore.

 L’azienda è una delle 100 Eccellenze italiane, l’unica lucana

Eccellenza italiana, beh, l’Italia ne ha tante di eccellenze e noi in Italia siamo un’eccellenza del meridione. Quando si pensa a un territorio sottosviluppato dobbiamo sempre ricordarci che all’interno dei territori esistono gli uomini che hanno la grande capacità di progettare il loro futuro, la grande forza d’animo di trarre ispirazione dal loro territorio. È esattamente quello che facciamo noi da tanto tempo, puntando molto sul recupero dei valori più importanti come quello della resilienza, della solidarietà e della condivisione. Tutto parte da un concetto di base, il porre l’uomo al centro e intorno all’uomo costruire i progetti. Abbiamo grande attenzione alle persone anche perché la nostra è un’azienda manifatturiera, e, anche se con l’aiuto di macchine, sono sempre gli uomini che operano con la mente e con le mani.

Saverio Calia

Saverio Calia

Il riconoscimento di eccellenza italiana a un’azienda di Matera a un mese e mezzo dall’inizio di questo mandato pesante, oneroso, ma anche prestigioso di “Matera Capitale della cultura 2019”: è un caso?

Questa è pura casualità. Matera che diventa capitale europea della cultura dà grande valore al concetto che la cultura deve essere innervata nel territorio e quindi bisogna partire dal basso. Tutti i progetti che sono i capisaldi di Matera 2019 hanno proprio questo spirito, che è un po’ quello che facciamo noi, sviluppare l’impresa partendo dalle risorse umane.

A Palazzo Lanfranchi c’è un grande divano, guarda caso con il marchio Calia. È la riproduzione fedele e amplificata di quello che era il logo che a suo tempo fu studiato e adottato per la campagna che ha portato alla proclamazione di Matera Capitale. Ora invece il logo è cambiato, potrà essere riprodotto? Farete qualcosa in tal senso?

Il divano-logo di Matera 2019 a Palazzo Lanfranchi

Il divano-logo di Matera 2019 a Palazzo Lanfranchi

Noi abbiamo realizzato il primo logo, quello che ha accompagnato Matera nel periodo dalla candidatura all’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2019. Ora il logo è cambiato e noi questa volta metteremo a punto l’isola del comfort. Con tutti gli elementi che compongono il logo noi riusciremo a realizzare sedute ad altezze differenziate e che rappresenteranno il luogo per accogliere tutte le persone, di qualunque genere, di qualunque provenienza. Noi consideriamo tutti coloro che saranno a Matera non solo degli ospiti, ma dei veri cittadini temporanei.