Giuseppe Giudice, appassionato e colto socialista, studioso delle evoluzioni politiche italiane ed europee sposta la sua attenzione oltreoceano e ci racconta la rivoluzione messicana ed Emiliano Zapata, che aveva il sogno di costruire un “socialismo rurale”, ucciso dai massoni messicani in una imboscata tesagli da Carranza

di Giuseppe Giudice

 

 

 

Zapata fu ucciso dai massoni (di origine spagnola ) come Carranza. I massoni messicani . La rivolta del 1910 contro il dittatore Porfirio Diaz (massone) fu scatenata dai contadini e dai braccianti che avevano pagato a duro prezzo la politica di Diaz. Il guaio è che questa rivolta contadina fu poi strumentalizzata da altri massoni filoamericani , come Venustiano Carranza ed Alvaro Obregon. Zapata aveva idee opposte : non gli interessava diventare presidente della Repubblica, voleva distribuire la terra ai contadini e costruire aree di vero e proprio “socialismo rurale”. Per questo fu ucciso in una imboscata tesagli da Carranza. IL quale fu poi ucciso dal suo rivale massone Obregon ; e costui fu a sua volta ucciso.

Emiliano Zapata al centro nella foto con altri rivoluzionari messicani

Emiliano Zapata al centro nella foto con altri rivoluzionari messicani

Per cui si parlò di “macelleria messicana”. Da credente mi è doveroso sottolineare un altro aspetto poco conosciuto. La Costituzione Messicana del 1917, non si limitava a proclamare la piena e giusta laicità dello stato. Ma arrivava a proibire il culto religioso. Il Messico era un paese profondamente cattolico – con elementi sincretistici – ma nel sud Italia ed in Spagna non sono a lungo rimasti elementi sincretici nella religiosità popolare . La Costituzione non fu applicata di fatto (su questo punto) fino al 1926 , quando un altro massone filo-Usa, Plutarco Lopez Calles, decise di applicarla integralmente suscitando una vera e propria “guerra civile” sanguinosissima (oltre centomila morti) tra l’esercito regolare e quello “cristero”. Che era fatto in larga parte di contadini e impiegati. Ed era un blocco eterogeneo, che comprendeva il clero tradizionalista ed antimoderno, ma anche molti che avevano combattitto con Villa e Zapata. La repressione del massone criminale Calles fu violentissima: civili, donne , anche ragazzini uccisi a sangue freddo. Certo anche dall’altra parte vi furono atti di crudeltà, ma la responsabilità politica fu tutta di Calles. La guerra civile terminò il 1929, ma vi furono strascichi fino al 1936. Quando il nuovo presidente Lazaro Cardenas esiliò Calles si impegnò a ristabilire buoni rapporti con i cattolici, permettendo loro di riiniziare le funzioni religiose e le stesse processioni. Inoltre , secondo alcune fonti, ebbe l’appoggio dei vescovi messicani sul progetto di nazionalizzazione del petrolio, che creò forti contrasti con gli USA . Alla fine, la rivoluzione messicana fu un fallimento voluto. I massoni cercarono di utilizzare il malcontento popolare per prendere il potere (e farsi anche la guerra tra loro) , non diedero la terra ai contadini (si appropriarono loro delle terre della vecchia aristocrazia) e diedero vita ad una guerra civile terribile. Del resto il Messico (a parte il breve periodo di Cardenas ) è rimasto sempre un paese succube degli USA. Il mio intento non è quello di fare una crociata antimassonica (tra di loro c’è anche gente per bene) , ma credo che gente come Carranza, Obregon e Calles vadano dimenticati. E comunque ricordo le parole di Riccardo Lombardi il quale sosteneva che era difficile per un socialista aderire alla massoneria che è una organizzazione elitaria e legata a riti mistici-esosterici. Comunque VIVA ZAPATA!