Acquedotto Lucano risponde e chiarisce a distanza di pochissime ore al nostro articolo di questa mattina: “episodio comprensibile, ma nei nostri archivi i lucani tra i 90 e gli oltre 100 anni sono oltre 35.000, per l’Istat 7.500: c’è gente che paga regolarmente, ma ci risulta avere oltre 120 anni, quindi qualcosa non quadra”. Chi ha ricevuto la raccomandata ed è in vita non deve far nulla: perde di efficacia automaticamente.

 

 

di Angelomauro Calza

Sono passate poche ore dal pezzo con cui ironicamente si commentava l’episodio di una raccomandata inviata da Acquedotto Lucano agli eredi di una utente ultracentenaria che in realtà è viva, quando con un whatsapp la Direzione Commerciale Commerciale dell’Area Crediti dell’Ente chiede di poter interloquire per chiarire i fatti. Per chi volesse meglio capire, si rimanda all’articolo pubblicato stamattina intorno alle 11.30 (https://www.angeloma.it/storie/acquedotto-lucano-ti-fa-morire-pero-poi-puoi-resuscitare-a-richiesta-di-parte-atka-acqua-di-lourdes/ ).

Le lettera di Acquedotto Lucano ricevuta dagli “Eredi” Ferretti

Dicevamo della Direzione commerciale che ci ha spiegato tutta la dinamica che ha portato a quel che sembrerebbe una madornale svista. In realtà si è detta contenta del fatto che l’articolo in questione abbia contribuito ad aprire un dibattito che non può che giovare ad Acquedotto Lucano in quanto si provvede a fare chiarezza su un nuovo modo di gestire l’ente a beneficio di tutti. La precisazione sta in alcuni numeri esplicativi della situazione. “Abbiamo mandato a 8.400 persone ultracentenarie una raccomandata di quel tipo. Gli ultracentenari nel nostro database sono 8.410 con un debito nei confronti dell’ente pari a oltre un milione e mezzo di euro. Per l’Istat invece gli ultracentenari sono 113. Non è ammissibile, ci ha detto, che una utenza di un fornitore di servizio sia intestata a una persona deceduta. E’ illegale. Se poi pensiamo che una persona che continua a usufruire di un servizio pubblico con una utenza a una persona deceduta deve ad Acquedotto Lucano 3 milioni di euro, le lascio immaginare in che situazioni ci troviamo. Quando un cittadino muore, gli eredi si danno da fare per disdire o fare volture di tutte le utenze della persona scomparsa, non si comprende – dice AL – perché con l’acqua non lo fanno. Quindi noi stiamo facendo, oltre l’invio delle raccomandate, anche una massiccia campagna informativa in cui sostanzialmente invitiamo questi soggetti ad adoperarsi, tanto più che la voltura dei contatori delle persone decedute è gratuita per gli eredi.

L'avviso di Acquedotto Lucano

L’avviso di Acquedotto Lucano

Abbiamo chiesto a tutti i Comuni di darci i dati, i sindaci sono soci di Acquedotto Lucano, sono azionisti. Nel caso specifico: di 8.410 ultracentenari, i 113 effettivamente ancora in vita rappresentano l’1,4 per cento di indicatore di rischio, raffigurato dalla possibilità che si verifichino casi come quello della signora Ferretti, quindi un margine di errore sostanzialmente irrilevante. Poi però degli 8.410 ultracentenari, e dei 113 effettivi, non tutti hanno un contatore intestato, magari vivono con i figli, quindi il numero scende ancora di più”. Acquedotto Lucano a sorpresa ringrazia dell’articolo, che sta facendo girare in rete e sui social, perché dà spunto per poter spiegare quanto sia importante che si agisca in maniera corretta. “Tra i 90 e i 99 anni per l’Istat ci sono in vita 7.423 lucani, per Acquedotto lucano ce ne sono 26.680, per un debito nei confronti dell’ente di circa 2 milioni 800mila euro”. Sono quindi talmente tanti questi soggetti, che sicuramente non è pensabile possano essere tutti ancora in vita, quindi le raccomandate sono state inviate soprattutto per mettere finalmente ordine nei data base di AL.

La Sede di Acquedotto Lucano a Potenza

La Sede di Acquedotto Lucano a Potenza

“Si deve dire per correttezza – ci dichiarano da Acquedotto Lucano – che la quasi totalità di questi paga, gli eredi pagano, anche senza aver effettuato la voltura, ma non è corretto e non è più tollerabile. Abbiamo verificato nei nostri archivi che c’è una persona di 111 anni che paga ancora l’acqua, e pure un’altra di 120 anni: pagano regolarmente, ma dove sono queste persone? Non ci sono più, e perciò non è corretto”. Quindi in buona sostanza – chiediamo – noi nell’articolo di questa mattina abbiamo parlato del morto che resuscita e invece ci troviamo di fronte al finto morto che beve? “Certo. E negli anni il debito cresce” …e se il debito cresce aumentano anche le tariffe. Svelato quindi il mistero, mentre giunge notizia di almeno un altro caso identico, e si fa strada il ragionamento che se sono giusti i numeri dell’Istat potrebbero essere altri 111 i casi analoghi in Basilicata, come devono comportarsi se ricevono la raccomandata? Acquedotto Lucano rassicura sul da farsi: “questi soggetti non devono fare nulla, la raccomandata perde automaticamente di efficacia e i destinatari potranno brindare magari con un sorriso e un bel bicchiere di acqua fresca lucana”.

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