Si prenda atto.
Si prenda atto della situazione nella quale stanno trascinando la Basilicata.
Noi lucani avremmo dovuto votare questa domenica, 25 novembre. Poi gennaio, qualcuno diceva febbraio. E invece.
E invece equilibri e stratagemmi vincono sul buon senso. SI voterà il 26 maggio, fra sei mesi, con la scusa di un Election Day che nascone molto altro.

Per esempio attendere la Cassazione il 26 novembre per scoprire se Pittella sarà ricandidabile o meno. Una cosa è se decidi di rinviare una Assemblea regionale di Partito (che è anche molto squallido), altra cosa è tenere in ostaggio sei mesi (SEI MESI !) i lucani per prendere più tempo possibile.
E poi oltre alle elezioni europee a maggio si vota anche a Potenza ed in molti altri comuni lucani se non erro. Quindi si chiede ai cittadini di seguire tre campagne elettorali differenti, con temi molto differenti fra loro, una migliaia di candidati, centinaia di programmi elettorali e incontri nei territori, tutti insieme appassionatamente.

E non mi si parli dei risparmi, non lo dicano proprio i renziani. Quelli che boicottarono l’election day per il referendum sulle trivelle per evitare il quorum, sprecando 300 milioni di euro.
Saranno sei mesi nei quali la Basilicata sarà amministrata solo per questioni ordinarie.

Proprio in uno dei momenti chiave della vita politica ed economica della Basilicata. A pochi mesi dal 2019 che vedrà Matera al centro del mondo, mentre a Melfi gli operai della Lear stanno combattendo contro lo sfruttamento, mentre la sanità pubblica sta affondando. E potrei continuare.

Si prenda atto di chi sta tacendo e di chi prova a combattere.
Si prenda atto che Piero LacorazzaeVito Santarsierosono le uniche due voci fuori dal coro di un PD di Basilicata ridotto al salotto dei pochi.

Lacorazza è l’unico che sta affrontando temi e piazze per il riscatto di una Regione intera. L’unico che sta lavorando per i lucani, su temi seri: sanità, diritto allo studio, disabilità, lavoro per gli over 35, petrolio e tanto altro.

E la Lega che fa? E il M5S? Oggi al governo ci sono loro e possono in qualsiasi momento decidere di contrastare il decreto firmato dalla Franconi.
Possono farlo Salvini, Conte, Di Maio.
La Basilicata non merita tutto questo, la Basilicata merita una classe dirigente nuova e seria, merita rispetto per le sofferenza dalle quali è afflitta. Non scherzate con i Lucani.

Raffaele La Regina