Una falla nel sistema gestito dalla GP non riconosce le proroghe alle esenzioni scadute? I rinnovi manco vanno a buon fine: gli assistiti non possono usufruire del diritto. Alla Dirigente Facente Funzioni il compito di risolvere in qualche modo la situazione e non accrescere i disagi agli anziani già provati dal Covid-19. Ci riuscirà?

 

di Angelomauro Calza

…E meno male che sono cure primarie! …Come di cosa parliamo? Ma del settore dell’Azienda Sanitaria di Potenza di cui è dirigente Facente Funzioni la dottoressa Giulia Motola, cribbio.

La Dirigente ASP, dr.ssa Giulia Motola

Vabbè, ma perché? Perchè se non fossero state cure primarie, ma – per esempio – secondarie, le disfunzioni sarebbero state probabilmente ancora più disastrose? I fatti. Chi ha visto scadere in questo periodo di emergenza Covid la sua esenzione dai ticket sta ora affrontando un serio problema. E, più dei cittadini, stanno vivendo una situazione conflittuale con gli assistiti i medici di famiglia. Ma cosa è successo? E’ successo che in questi mesi di emergenza Covid è scaduta l’esenzione dal ticket a centinaia di cittadini che usufruiscono del diritto. Le disposizioni ministeriali parlano chiaro: le esenzioni (causa Covid-19 ndr) sono prorogate al 30 settembre 2020. Quindi che problema c’è ad andare dal proprio medico di famiglia e farsi prescrivere – per esempio – una semplice radiografia toracica? o delle banalissime analisi del sangue? C’è, c’è il problema… E sta nel sistema operativo in uso alla Asp, che pare avere due gestori: uno dalla società GHS per quel che riguarda le esenzioni per patologia e che funziona regolarmente, che ha lo stesso amministratore della società che dovrebbe (sempre con il condizionale) dare vita alla app simil-Immuni, per la Basilicata, che dovrebbe chiamarsi “Apperò”. Allora, più che Apperò, diremmo “Opperbacco”! Perché? Perché dalla piattaforma gestita invece dal Mef, ai medici di famiglia è impedito dal sistema in uso di stampare le prescrizioni con i codici corretti di esenzione in quanto non inseriti a sistema, per cui la proroga non viene riconosciuta e ai medici è impedito di stampare le prescrizioni. L’invito ai loro assistiti è stato quello di recarsi presso gli uffici della ASP e presentare una nuova documentazione per ottenere il diritto all’esenzione. Okay, va bene, cose che capitano in piena emergenza. Allora cosa accade? che un parente (di solito funziona così, ma spesso sono i diretti ultraottantenni interessati a fare la trafila) dell’anziano assistito (eggià, perché la maggior parte sono anziani e pure non autonomi e bisognosi di assistenza) si reca agli uffici della ASP, in via Ciccotti a Potenza, fa lunghe ore di attesa in fila e presenta la nuova domanda.

Un medico mostra due impegnative

Tutto a posto, gli uffici sono celerissimi. Solo che il codice assegnato non è quello giusto, poffarbacco! Evvabbè, si sa, sono i soliti impiegati distratti, che lavorano male, superficiali… E invece no! Gli impiegati sono di qualità! E’ il sistema in uso che dà i numeri: pare (absit iniuria verbis, pronti a rettificare) che non riconosca altro codice se non quello di chi ha diritto all’esenzione perché disoccupato. E gli altri? beh, sono anziani, chissenefrega? Ennò! Anziani un cacchio! E “chissenefrega” due cacchi! Perché i medici di famiglia, giustamente (loro sì), si rifiutano di emettere una impegnativa con il codice dello stato di disoccupazione per una anziana ultraottentenne, l’unico codice che gli viene consentito dal sistema, e fanno bene: attesterebbero il falso! Intanto gli altri codici sono inibiti. E quindi? L’anziano cosa fa? Rinuncia alla prestazione, agli esami clinici, alle radiografie, alle tac?

Oppure fa tutto a pagamento? Tanto con la sua pensione di 550 euro al mese può scialare anche in cure mediche e diagnostiche! Assolutamente no! Basterebbe un minimo di praticità. Dottoressa Motola, non ritiene che forse, in attesa che la società manutentrice del sistema in uso metta tutto a posto (non dubitiamo che lei si sia attivata in via prioritaria per risolvere l’anomalia, guai se così non fosse, sarebbe per lei quantomeno nota di biasimo! Potrebbe correre il rischio di non essere promossa a Dirigente effettivo…), non pensa che sia quanto mai opportuna, nelle more, una circolare ai medici di famiglia in cui si danno indicazioni per cui agli anziani possano essere rilasciate temporaneamente e in via del tutto eccezionale prescrizioni anche con il codice riservato ai disoccupati? Si può fare? Si possono forse compilare prescrizioni manuali, senza ricorrere allinformatica? Come si faceva una volta? Sennò studi qualcos’altro. O sono io a non conoscere le sue sfere di competenza? Può essere, ma allora quantomeno potrebbe rivolgersi a chi, sopra di lei, potrebbe farlo, suggerirgli il da farsi, o no? C’è comunque una sua superficialità nell’affrontare il problema o no? Ammette l’impasse o no? O non ne è a conoscenza? Non credo, ma comunque se prima lo era ora non lo è più. Se il problema sono i tempi della società ad aggiornare il sistema,  o cos’altro non saprei, tanto oggi tutto è possibile, lei come dirigente non ritiene che siano prioritari i bisogni degli assistiti? Cosa viene prima, la salute della gente o aspettare che si riabiliti il sistema informatico? Dottoressa Motola, lei è la Dirigente facente funzioni del Servizio di Cure Primarie della Asp, chiamata a sostituire la dottoressa Bacchini, andata in pensione: lo sa che ha poteri tali da poter comunque compiere azioni che si tramutano poi in risposte agli assistiti? Lo sa che la sua figura deve soprattutto provvedere a diminuire i disagi agli assistiti, non ad accentuarli e crearne di altri, specie se gli assistiti sono anziani? Lo sappiamo, sensibile com’è alle problematiche anche dei familiari e degli affetti da malattie rare, che questa nostra segnalazione non cadrà nel vuoto e prenderà i giusti provvedimenti. Ma sappia anche che più di lei ci speriamo noi e i cittadini che in questo momento stanno vivendo momenti di disagio per causa di un disservizio cui solo lei può rimediare, sempre che ne sia cosciente e capace, cosa di cui non si dubita. E’ sulla sua volontà a farlo che dobbiamo concentrarci tutti. Attendiamo fiduciosi.

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