L’ex segretario del PD ora Italia Viva subirebbe gli effetti del nuovo Regolamento in quanto il suo posto andrebbe a uno tra Pittella e Cifarelli. La discussione sollecitata anche (forse soprattutto) per sanare la situazione anomala del Gruppo costituito con due soli Consiglieri

di Angelomauro Calza

 

Altolà! Fermi tutti! Qua pare che in Regione il gioco dei quattro cantoni si svolga con accelerazioni tanto frequenti quanto improvvise! Dopo giorni di silenzio nella diatriba sulla legittimità o meno di Carmine Cicala (per niente turbato dalla polemica, e ben saldo sulla sua poltrona che continua a cantare vittoria ostentando tranquillità) a sedere sulla poltrona di Presidente del Consiglio regionale, Italia si ricorda di essere anche Viva, resuscita e per iniziativa del difensore degli appassionati cercatori di tartufi, Luca Braia, iscrive all’Ordine del giorno della Prima Commissione la discussione sull’adeguamento del Regolamento.

Il Presidente Carmine Cicala parla in Consiglio

Ma perché l’opposizione su questa delicata questione è rimasta zitta sino a ora? Vuoi vedere che forse  è stata (è) in primis l’opposizione a fruire di questo stato di cose? Di fruire di una norma senza aver modificato il regolamento? All’art.26 è scritto che il Presidente del Consiglio regionale dura in carica 30 mesi, poi all’art. 92 dice sostanzialmente che il regolamento va adeguato secondo l’art.26, ma dice anche che nel frattempo vige il vecchio regolamento.  Questa la tesi sostenuta nel merito e nel pieno della polemica, giorni fa, dall’ex Presidente del Consiglio regionale Franco Mollica. Ma allora, ragionando, anche per chi scrive (che non ha formazione giuridica), se tanto è affermato in un articolo della stessa fonte primaria, che fa ritenere valido l’art.26, bisogna necessariamente ritenere valido anche l’art.92: o è valido tutto, o non è valido nulla. Da sempre, diciamocelo francamente, per ragioni politiche e prassi consolidate le date di scadenza non sono mai state ferree, nessuno ci ha mai badato in quanto la questione era ed è ancora solo politica, e quindi c’era molta elasticità nell’applicazione della norma, fino a quando…

Il Presidente della Seconda Commissione Consiliare permanente, Luca Braia

Il Presidente della Seconda Commissione Consiliare permanente, Luca Braia

fino a quando già nella scorsa legislatura i termini e la norma stessa non sono stati utilizzati in malo modo per esercitare pressioni nei rapporti e negli accordi tra partiti e all’interno dei partiti. Ora pare che la cosa sia divenuta una questione istituzionale prima ancora che politica. Allora non è che l’opposizione ha sino ad ora taciuto per irrobustire quel sottilemancotanto filo rosso che la lega alla maggioranza? E non è che se ora si sono decisi è più per mettere una pezza alla quantomeno forzata costituzione del Gruppo di Italia Viva in seno al Consiglio regionale, che per amore di rispetto di criteri giurisprudenziali? O la questione è stata dirempta già, a prescindere? Il vecchio Regolamento (valido? Forse ora no, come affermato da alcuni, ma all’epoca della costituzione del Gruppo certamente sì) prevedeva infatti almeno tre consiglieri per la costituzione di nuovi Gruppi, mentre chi veniva dalle elezioni anche con un consigliere poteva costituirne di nuovi. Italia Viva il Gruppo lo ha costituito a Consiglio già eletto e operante da mesi, con fuoriuscita di due consiglieri da altri Gruppi. Solo una modifica del Regolamento però consentiva la costituzione legittima di un nuovo gruppo. Per l’integerrima Italia Viva urge quindi regolarizzare la situazione? Ed ecco l’attivismo di Braia per far iscrivere la discussione del nuovo regolamento ai lavori della Prima Commissione.

Luca Braia e Mario Polese

Luca Braia e Mario Polese

Certo, una bella mossa: tanto passeranno mesi, forse anni (sicuramente però per fare bella figura entro la fine della legislatura); per queste cose i tempi sono ragionevolmente e giustificatamente lunghi per la complessità della materia. Ma allora – chiediamo a Braia e Cicala –  non si poteva accelerare? Come? Semplice: votando in Consiglio solo una piccola modifica al Regolamento. E in questo caso forse invece che Braia sarebbe stato opportuno che a suggerire a Cicala di far votare questa modifica fosse il Vice Presidente Mario Polese? Perchè non ha pensato di suggerire di votare solo i due passaggi che riguardano la costituzione dei gruppi e l’Ufficio di Presidenza? Non si poteva? E’ vietato? C’è forse un altro Regolamento o un altro articolo del Regolamento stesso che non lo rende possibile? Nessuno mi dica che non era cosa fattibile per i veti incrociati delle convenienze politiche reciproche che non ci credo! Nessuno ci crederebbe! E comunque la confusione è tanta, mi chiedo di nuovo: laddove si sollevano questioni di illegittimità, tra le varie questioni, ci sta anche quella della legittimità ad esistere del Gruppo di Italia Viva in Consiglio regionale in quanto tale? E mi chiedo anche: come mai questa corrispondenza tacita di amorosi sensi tra parte della maggioranza e Italia Viva fatta di quasi eccessivo attivismo della prima e di inerzia e pigrizia della seconda? Sempre in virtù dell’ipotizzato patto di non belligeranza momentaneo in attesa di ben più concreti e corposi accordi? Ma allora possiamo pensare o no che sono vere le voci che parlano di future, possibili alleanze similari che prevedono anche risvolti di candidature parlamentari in Val d’Agri in quota Italia Viva, ma di provenienza politica altra? E quindi avevamo visto anche giusto – per altro verso – quando sussurrammo indiscrezioni percepite circa l’avvicinamento del M5S a quella parte di maggioranza che è oggi oggetto e strumento di spasmi intestinali che richiedono spazio per potersi meglio esprimere, forti di consensi ottenuti a fronte di malesseri determinati da paura di terza candidatura in bilico?

Roberto Cifarelli e Luca Braia

Roberto Cifarelli e Luca Braia

E Polese? Perché a tacere è anche Polese, attuale politicamente malaticcio Vice Presidente del Consiglio? Malaticcio, sì. Politicamente, ovviamente. Sta davvero più di là che di qua, come suol dirsi? E perché – ripetiamo – è stato Braia a chiedere la discussione del regolamento in commissione e non (ancora una volta) Polese? Vuoi vedere che è perché all’epoca delle nomine, Braia e Polese furono eletti alle rispettive cariche in quanto appartenenti uno al Pd, l’altro ad Avanti Basilicata, e quindi a due diversi gruppi? Ora si ritrovano insieme in Italia Viva ed è impensabile che entrambi possano continuare a mantenerle: una di diritto spetterebbe al PD. Però la Presidenza di una Commissione sia con il vecchio che con il nuovo Regolamento dura 30 mesi, e Braia è Presidente della Seconda Commissione, quindi là resta, e chi lo smuove? Quindi “che ci perdo a chiedere stà discussione?” avrà pensato. Invece Polese si sarà detto “e chi me lo fa fare di presentarla? Non ci penso proprio!

Essì, perché Polese dovrebbe lasciare la Vice Presidenza del Consiglio. Anzi, di più: non è che proprio questa è cosa praticamente sicura? Parafrasando Edoardo Bennato in Consiglio regionale c’è chi canticchia “Tutti intorno al capezzale di un malato molto grave. Anzi già qualcuno ha detto che il malato è quasi morto”. Lo farà? Lascerà? Sarà costretto dagli eventi? O dai Regolamenti? O magari prima, sua sponte, per fare almeno bella figura? Magari perchè ci sarà chi rivendicherà tra la minoranza quel posto alla destra (o alla sinistra) del Presidente? E se a sorpresa, in fase di votazione, il centrodestra decidesse di salvarlo andando contro prassi e consuetudini consolidate votando per lui invece che per Pittella o Cifarelli (a quel punto naturali antagonisti)? E Polese – in questo caso – sarebbe contento di ricevere i voti del centrodestra? O magari arriverà a chiederli? E per cosa? Per mettere così la parola fine alla sua credibilità politica? E rendere manifesto un progetto sino a quel momento solo ipotizzato rivelandolo veritiero e sommerso? Oh, insomma, se tutte queste domande troveranno risposte (e le troveranno, tranquilli, prima o poi le troveranno) e quali che saranno, accada quel che accada. Pazienza. O meno male (pazienza ugualmente). L’importante è la risposta a un altro quesito: non è che alla fine ci ritroveremo in una Basilicata morta per tenere in vita Italia Viva ad ogni costo?