L’albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale, portato da Alessandro Magno dall’Armenia, da cui prese il nome botanico Prunus Armeniaca, tant’è che il seme dell’albicocco viene detto dell’armellina.

Federico Valicenti

Federico Valicenti

I Romani lo introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C, ma la sua diffusione nel bacino del mediterraneo fu consolidata successivamente dagli arabi, infatti albicocco deriva dalla parola araba Al-barquq , ridenominata in praecox, nel tardo latino  nel senso di “precoce”, da qui anche il nome  percoca . Una delle prime testimonianze precise della presenza di albicocche in Sud Italia è dovuta a Gian Battista Della Porta, scienziato napoletano, che, nel 1583, nell’opera “Suae Villae Pomarium” distingue due tipi di albicocche: bericocche e crisomele, più pregiate. Da questo antico termine deriverebbero, quindi, le  “crisomole” ancora oggi termine usato per indicare le albicocche da cui sarebbero derivate. Nel secolo scorso il testo ad opera di autori vari, ”Breve ragguaglio dell’Agricoltura e Pastorizia del Regno di Napoli” del 1845, riconosce l’albicocco come l’albero più diffuso, dopo il fico, nell’area del Regno  “dove viene meglio che altrove e

Albicocche

Albicocche

più maniere se ne contano, differenti nelle frutta …”. L’albicocca possiede elevate qualità organolettiche, con polpa soda e di colore giallo, acidità bassissima, ottima succosità e dolcezza. È di forma rotondeggiante, di colore giallo intenso con sfumature rossastre alla maturazione, resiste ottimamente sia alle manipolazioni che al suo trasporto.

 

 

… ed ora le ricette

 

Bruschetta  con albicocche e prosciutto

Frullare nel mixer il prosciutto crudo in pezzi con il burro morbido. Sbucciare le albicocche mature  e ridurle a pezzettini, aggiungere poco latte e foglie di menta, e frullare fino ad ottenere una salsa densa.  Aggiungere la salsa di albicocca alla salsa di prosciutto e burro e frullare nuovamente. Versare il composto in 4 stampini monoporzione, farli riposare in frigo per 4 ore. Quando le mouse sono rassodate, servirle su delle fette di pane tostate.

 

 

Sangria rosata di albicocche

Sangria di albicocche

Sangria di albicocche

Ingredienti (per 6 persone)
Una bottiglia di vino rosato
½ litro di gazzosa
Un bicchierino di rum o di brandy
Dieci albicocche mature
½ stecca di cannella
Cinque cucchiai di zucchero
Qualche cubetto di ghiaccio

Snocciolare, tagliare a pezzi le albicocche e metterle in una brocca capiente o in una ciotola; aggiungere la cannella spezzettata, il liquore, lo zucchero e lasciar riposare in frigorifero per almeno due ore, in modo che la frutta possa macerare e dare alla bevanda il suo inconfondibile sapore. Trascorso questo tempo, unire il vino, la gazzosa, mescolare e mettere in frigorifero per almeno 12 ore. Al momento di servire, aggiungere qualche cubetto di ghiaccio.

 

 

Il Cibosofo e il cacao

Si chiama cacao il prodotto puro, si chiama invece “cioccolato” il prodotto lavorato, che può essere liquido, in tavoletta, in cioccolatini, in crema e in tanti altri modi. Per produrre il cioccolato ci vuole il cacao ma ancor  prima ci vuole la pianta del cacao....

Il cibosofo e il Rafano

"Il ravanello vale il suo peso in piombo, le barbabietole il suo peso in argento, il rafano il suo peso in oro."   A tanto ammontava  il valore dato al rafano dagli Dei. Questa è  la leggenda, questo era il valore  del rafano scritto dall'oracolo di Delfi ad Apollo....

Il cibosofo e la zucca lunga

La zucca lunga è un cibo troppo grossolano per comparire degnamente sulle mense aristocratiche, buono com'è per sfamare intere famiglie di contadini e il bestiame e tutt'al più a fornire qualche utensile. Della zucca infatti non si butta via niente e tutte le sue...

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“Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus "  “Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con libero piede". Era ora! Bisogna prendere la sbornia/ Si beva a viva forza: Mirsilo è morto!».  Celebrando la fine del tiranno che...

Il cibosofo e il “Rosolio”

Preparare un rosolio fatto in casa è sempre un piacere, una scoperta anche perché richiede poco tecnica, molta pazienza e ....fine palato! Distillare è un arte antica , vecchia di millenni. La conoscevano i cinesi nel 2000 a.C., gli egiziani distillavano il sidro ben...